Giulio Terzi di Sant’Agata, è stato ex Ministro degli Esteri, ambasciatore italiano in Israele e negli Stati Uniti ed è attualmente eletto in Senato con Fratelli d’Italia. Sentito da La Verità, espone con chiarezza la propria analisi sulla Cina, che ha appena confermato per il terzo mandato il presidente Xi Jinping e che si starebbe preparando a conquistare Taiwan. “La postura della Repubblica popolare cinese nelle relazioni internazionali e l’indifferenza se non addirittura il contrasto, rispetto alle norme di diritto internazionale definite negli ultimi anni evidenziano la volontà di allontanarsi da tutti gli impegni presi finora nel tentativo di aprirsi al mondo” spiega Giulio Terzi di Sant’Agata.



Pechino ha imboccato una traiettoria chiara, che si allontana da tutti i tentativi di cooperazione internazionale – riflette tra le pagine de La Verità – Per arrivare a contrastare apertamente ‘l’Occidente colonialista’, a cui contrapporre un benessere che solo la Cina può garantire”, e aggiunge che “anche uno sguardo superficiale noterebbe la falsità di questa propaganda: Pechino pone condizioni vessatorie, soprattutto nei confronti dei Paesi più in difficoltà in termini di sviluppo economico e sociale, che si stanno indebitando in maniera quasi insostenibile”.



Giulio Terzi di Sant’Agata, “Italia deve avere ruolo più incisivo per tutelare economia”

In merito al Congresso del Partito Comunista Cinese la questione di Taiwan, Giulio Terzi di Sant’Agata commenta in questi termini l’eventualità di un’invasione di Taiwan entro il 2024: “Per almeno sei mesi, il governo americano ha insistito sulla possibilità di un’invasione russa in Ucraina, un’eventualità a cui in Europa non hanno dato molto peso: ‘I soliti americani guerrafondai’, erano i commenti più gettonati”. Di contro, come commenta a La Verità, “in Asia le voci allarmate dei comandi militari americani, dell’intelligence e delle cariche istituzionali sono prese piuttosto seriamente. L’attenzione cinese su Taiwan preoccupa a tal punto che gli Stati Uniti sono usciti ripetutamente con delle dichiarazioni a sostegno dell’isola”.



In Cina, Xi Jinping si è detto disponibile a ricorrere alla forza pur di risolvere la questione di Taiwan. Come analizza Giulio Terzi di Sant’Agata per La Verità, “per il Partito comunista cinese, l’uso della forza è un elemento di affermazione politica, che coinvolge tutta la società e deve coinvolgere l’intero popolo. Il civile è militare e viceversa”. Sottolinea come “prima di Xi, questo aspetto è rimasto piuttosto sottotono: preminente era l’idea della crescita tranquilla, di Deng Xiaoping; oggi, la dimensione militare è diventata manifesta”. E per il futuro, Giulio Terzi di Sant’Agata ammonisce: “dobbiamo essere ben consapevoli di chi abbiamo davanti. Se Xi Jinping ha l’obiettivo di dominare le tecnologie più avanzate, non possiamo pensare di impedirglielo con la forza” e per il nuovo Governo, di cui fa parte, afferma che “se vogliamo tutelare la nostra economia, i nostri imprenditori e la nostra sicurezza, dobbiamo puntare ad avere un ruolo più incisivo quando si parla di relazioni multilaterali”.