«Il contributo di solidarietà mi fu imposto di farlo in un decreto nell’agosto 2011, a seguito della graziosa lettera mandata al governo italiano che prevedeva il super rigore, l’anticipo di anni del pareggio di bilancio. Io non l’avrei mai fatto, ma quel contributo era imposto da Bankitalia e Bce»: questo l’aneddoto di Giulio Tremonti ai microfoni di Stasera Italia nelle ore del dibattito all’interno del governo…



Ospite di Barbara Palombelli, l’ex ministro dell’Economia ha fatto il punto della situazione sull’economia italiana e non solo: «Gli aumenti del gas e del petrolio sono devastanti, non li gestisci trovando nel Bilancio dello Stato 700-800 milioni. Il fabbisogno è drammatico, il carrello della spesa continua a salire e, parcheggiato il carrello, ci sono le bollette della luce, dell’acqua, dei telefoni…».



GIULIO TREMONTI: “QUIRINALE? DIPENDE DAL COVID”

Giulio Tremonti si è poi soffermato sulla corsa al Quirinale e sul ruolo dell’emergenza epidemica: «C’è un legame tra le emergenze e le strutture degli Stati. Molto dipenderà da come sarà la situazione della pandemia da Natale in poi. Sarà uno dei fattori decisivi. Due anni fa scrissi che era meglio allineare i tempi del Presidente e del Parlamento». Infine, una battuta sul suo possibile ritorno in politica: «Dipende: francamente per 20 anni ho scritto sul Corriere e quello era un modo di fare politica, ora sono qui e in qualche modo faccio politica – l’analisi di Giulio Tremonti – Non ho idea di quando saranno le prossime elezioni, vedremo».

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