Giulio Tremonti, ex ministro dell’Economia e presidente di “Aspen Institute”, è intervenuto ai microfoni di “Stasera Italia” in occasione della puntata di ieri, giovedì 1° luglio 2021, per analizzare la situazione politica attualmente in essere nel nostro Paese e anche quella sanitaria. In particolare, dopo la spaccatura verificatasi all’interno del Movimento Cinque Stelle, Tremonti ha sottolineato che il presidente del Consiglio, Mario Draghi, dovendo fare le riforme incontrerà enormi difficoltà, in quanto i partiti sono divisi fra di loro e difficilmente rimarranno uniti agli altri partiti.
“Ci saranno grossi problemi – ha aggiunto –, nonostante i temi, dalla giustizia al fisco, siano cruciali. Riforme serie, costruttive e positive saranno difficili da effettuare. Prendo come riferimento il cashback, roba orrenda: ebbene, poche ore fa da Roma han detto che sarebbe sparito, dopo, per contrasti interni alla maggioranza, hanno comunicato che tornerà da gennaio. Come può uno strumento giudicato inefficace e ingiusto a luglio, diventare giusto ed efficace a gennaio?”.
GIULIO TREMONTI: “PANDEMIA, STESSI NUMERI DI UN ANNO FA ANCHE CON I VACCINI”
Dopo un breve pronostico sulla situazione connessa a Giuseppe Conte (“Alla fine, se dovrà andare alle elezioni ci andrà con il Pd: la sua storia dice questo”), Giulio Tremonti a “Stasera Italia” ha toccato l’argomento pandemia, citando due dati precisi: il 1° luglio 2020, nel nostro Paese, c’erano 1.112 ospedalizzati e 21 decessi. Il 1° luglio 2021, invece, sono stati registrati 1.761 ospedalizzati e 28 decessi. “Pertanto – ha commentato l’ex ministro –, la situazione è più o meno uguale, malgrado i vaccini. Il Governo dovrebbe spiegarci come mai: dall’anno scorso a quest’anno abbiamo l’estate come denominatore comune, e le cure sono migliorate (la sanità italiana è verticalmente migliorata), ma i numeri sono sempre quelli”.
Allora, sottolinea Tremonti, o gli effetti dei vaccini sono utili a evitare una nuova ondata della pandemia in autunno e la loro efficacia si vedrà in quel momento, oppure “dobbiamo fare una riflessione. Dodici mesi fa il ministro Speranza rassicurava tutti e scriveva un libro sulla fine della pandemia, poi non è cambiato nulla. Torno a dire che non è affatto certo che i vaccini ci portino verso un autunno sereno”.