Come cambierà l’economia globale in seguito alla crisi in Ucraina? Giulio Tremonti ha le idee chiare, come confidato ai microfoni di Tg2 Post: “L’ordine del mondo, come è stato con la globalizzazione del 1994 fino al 2008, è finito. Leggendo la Bibbia ho tirato fuori sette piaghe della globalizzazione. La guerra è un pezzo di questo disastro e credo che verrà altro ancora. Le cavallette nella Bibbia, qui la recessione e l’inflazione. La discussione sulla Russia e sulla guerra non va fatta sui tempi e sulle armi, ma sulle cause della guerra. La causa è la scelta fatta da Putin di lasciare l’Europa per andare verso l’Asia”.



Nel corso del suo intervento, Giulio Tremonti si è soffermato sulle ambizioni di Mosca nei confronti dell’Oriente: “Se non si capisce questo, probabilmente si discute a vuoto. Putin vuole andare verso l’Asia, è un’operazione strampalata e disperata. Putin per troppi anni ha vissuto dal lato corrotto dell’Occidente, è una mossa disperata perché non ci sono più i presupposti della grandezza: a parte che non è lo Zar, la grandezza della Russia era 300/400 mila uomini e l’ideologia comunista che dominava il mondo, tra Africa, Asia, Sud America e anche Europa”.



GIULIO TREMONTI A TG2 POST

Quello sul gas è uno dei dossier più delicati, ma secondo Giulio Tremonti le sanzioni non avranno gli effetti sperati: “Le sanzioni funzionano se non funzionano, ovvero se la minaccia blocca il minacciato. Io non credo che la guerra finisca per via del gas. Io insisterei nel considerare la dimensione generale del fenomeno che vediamo. La Russia vuole spostare il suo futuro dall’Europa all’Asia e delle sanzioni se ne frega. Credo che abbiano anche un enorme margine di resistenza a qualsiasi tipo di privazione”. “Sentire parlare di trattative mi sembra non ragionevole. Quello non vuole trattare. Immaginare un incontro Putin-Zelensky fa un certo effetto”, ha aggiunto l’ex titolare del tesoro. Infine, Giulio Tremonti ha parlato delle possibili ripercussioni del voto francese sull’Europa: “La Francia è stata dominante in Europa perché alleata con la Germania. La Francia aveva la bomba atomica e la grande cultura, mentre la Germania l’automobile e l’industria. A volte conta anche l’Italia”.

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