Da venerdì 25 giugno è disponibile in streaming il nuovo Ep di Giungla, cantautrice di base a Bologna, che viaggia tra alternative rock ed electropop. A febbraio era stato anticipato dal singolo che dà il titolo al progetto, “Turbulence” e che parla di amore, ma anche di tutte le cose intorno a noi che non possiamo controllare, di cui però abbiamo bisogno. Per descriverlo, allora, Emanuela (vero nome di Giungla) è stata intervistata da Billboard Italia.
Tra le cose che l’artista ha rivelato c’è la scelta del titolo Turbulence (turbolenze) che, benché il singolo racconti di emozioni personali, risuona bene con il periodo che stiamo attraversando: “In realtà ho iniziato a scrivere il pezzo prima di questo periodo, avevo in mente anche il titolo. Poi ha acquistato anche un nuovo significato per cui mi è sembrata ancora più giusta”. Si rifà all’idea che, in un percorso, ci sia bisogno di cose che ci scuotono, che non dipendono da noi.
Le collaborazioni internazionali di Giungla
Giungla, tra gli artisti del panorama indipendente musicale, può vantare grandi soddisfazioni ed un curriculum internazionale: ha condiviso palchi con The xx, Foals, Grimes e si è esibita al South by Southwest, al Sziget e al Great Escape. Nel suo nuovo progetto discografico c’è il tocco di una pittrice svedese, un produttore che ha il suo studio a Londra, e di Jessica Winter, con cui ha registrato il featuring di Little Problem: “I nostri due manager hanno pensato di farci fare qualcosa insieme. Lei è un vulcano, scrive e produce con un sacco di persone. E’ fra le mie nuove scoperte preferite ed è come dovrebbe essere il pop secondo me“.
Sempre chiacchierando con Billboard Italia, Giungla ha parlato anche di Sophie Westerlind (la pittrice autrice della copertina del suo Ep). Il quadro scelto si chiama “Martina’s Flowers” e la cantante ha rivelato di essersene innamorata per i tratti colorati e feroci, “affini al tipo di musica che faccio“. Di Andrew Savours (producer dei brani “Give Up”, “Jump” e “Walk on the Ceiling”) ha invece raccontato di averlo conosciuto quando ha suonato tre anni fa al The Great Escape di Brighton: “Per i suoni, soprattutto quelli di chitarra, ero davvero con la persona giusta“.
Giungla: le influenze da Battisti a Kelly Lee Owens
Il nuovo progetto di Emanuela racchiude quello che è il sound che la rende unica tra tanti: sonorità internazionali che oscillano tra alternative rock ed electropop. I testi e le musiche, nelle sue canzoni, risultano sempre molto legati e a Billboard Italia ha spiegato come nascono: “Finora ho scritto partendo da un’idea di melodia. Ultimamente ho iniziato anche a fare cose un po’ diverse dal solito, magari dieci minuti di improvvisazione totale. Mi sto legando molto di più al suono“.
Giungla ha una sua playlist su Spotify intitolata “Breathing Too Loud“, in cui sono raccolte canzoni di Lucio Battisti, di Empress Of, fino a Piero Umiliani e Kelli Lee Owens. La cantante ha detto che è da considerare una sintesi delle sue influenze, molto variegata: “Rappresenta la mia idea di pop, che deve avere dentro tante cose diverse e rendere unico e riconoscibile chi lo fa“.