Sono passati diciassette anni da quando Giuni Russo è morta all’età di cinquantatré anni nella sua casa di Milano lasciando in lutto il mondo della musica italiana. Cantautrice di Palermo, nota soprattutto per la sua estensione vocale, ha sempre viaggiato tra diversi generi di musica: dal pop al blues, fino ad arrivare alla lirica, al jazz, alla musica leggera e a quella classica.



Il primo successo di Giuni Russo arrivò con la vittoria al Festival di Castrocaro del 1967, quando aveva sedici anni, interpretando la canzone “A Chi” di Fausto Leali. Da quel momento si aprirono le porte per il Festival di Sanremo ed iniziò una lunga gavetta che la portò a trasferirsi a Milano, a pubblicare i suoi primi singoli e il primo album “Love Is a Woman” nel 1975. Negli anni, inoltre, ha spesso collaborato con Cristiano Malgioglio nella stesura di alcuni testi per altri artisti, come Rita Pavone e Iva Zanicchi. La cantautrice siciliana era però delusa dai suoi precedenti insuccessi e sembrava voler abbandonare la carriera discografica, fu l’incontro con Franco Battiato a cambiare le carte in tavola e a dar vita a dei brani che suscitarono l’entusiasmo di Caterina Caselli.



“Un’estate al mare” scritta da Franco Battiato per Giuni Russo

E’ nel 1982 che Giuni Russo riceve “Un’estate al mare“, firmata ancora da Franco Battiato, con la quale raggiunge le vette delle classifiche italiane rimanendoci per oltre otto mesi. Con questo pezzo vince inoltre la sezione Festival Disco Verde del Festivalbar e il disco d’oro per le vendite. Dopo quasi quarant’anni dalla sua uscita, rimane ancora una delle canzoni estive più conosciute e risuonate, tanto che oggi la potremmo definire un tormentone vero e proprio.

Giuni Russo, visto il successo di “Un’estate al mare”, nel 1986 prova ad essere nuovamente tra i protagonisti della bella stagione con “Alghero“. Il pezzo è scritto dalla Russo stessa e racconta in maniera ironica di un’escursione nascosta in un territorio straniero. L’idea arrivò proprio da un viaggio fatto da Giuni in Sardegna quando cercava di offrire la propria vicinanza alla sua compagna artistica Maria Antonietta Sisini, la quale affrontava un periodo difficile. “Alghero” contribuì a rendere la città sarda, nell’immaginario collettivo italiano, la meta ideale delle vacanze estive.