Giuni Russo potrebbe fare senza dubbio lezione sui tormentoni estivi e su come si interpreta una hit. Icona degli anni Ottanta, indimenticabile per la sua “Un’estate al mare”, scritta da Franco Battiato e Giusto Pio. Un vero colpo di scena per i fan che seguivano all’epoca la cantante e per la critica che ne rimase piacevolmente colpita. In quel periodo infatti la Russo è più concentrata sul jazz, ha ben altri piani e non di certo un brano surreale che in fin dei conti parla di una prostituta con il sogno di poter raggiungere la spiaggia e mettere in standby le difficoltà della sua vita. Il pubblico però l’accoglie in radio e nei negozi con grande entusiasmo, tanto da regalarle l’ingresso in Top 10 nel mese di agosto, dove rimarrà fino al novembre successivo. La canzone perfetta per dare una svolta non convenzionale alla sua carriera, ricorda Il Giornale, nonostante la Russo non fosse alla sua ricerca. Anzi, ha sempre cercato di non ricevere un’etichetta e soprattutto di non essere vista come un’eroina del pop. Giuni Russo sarà una delle protagoniste di Techetecheté SuperStar di questa sera, sabato 3 agosto 2019, proprio per quell’intramontabile brano che ha fatto la storia e che viene ricordato ancora oggi. Nonostante in pochi sappiano associare la voce stridula della cantante siciliana all’interprete, l’ennesima dimostrazione di come sia legato al mito, diventato leggenda.
GIUNI RUSSO, I SUCCESSI OLTRE UN’ESTATE AL MARE
Una vera signora della musica italiana, sui generis e scomparsa troppo presto, nel 2004. Sperimentale e sempre un passo avanti rispetto ai tempi. Merito anche di quella “Alghero” di cui canta nella canzone che darà una spinta enorme alla sua brillante carriera. Per non dimenticare “Mediterranea”, con cui la Russo sceglierà di allontanarsi dai tormentoni estivi per tuffarsi di pancia nelle sperimentazioni, pronta a sondare con coraggio i gusti degli italiani, fino a quel momento più propenso ad accogliere la musica leggera. Vita e dolore sono sempre andati di pari passo per Giuni Russo, una delle cantanti italiane più in vista negli anni Ottanta e a oggi considerata immortale. Non è stato semplice per l’artista palermitana riuscire a confrontarsi con il successo e meno ancora con il tumore che l’ha colpita alcuni anni prima di esalare l’ultimo respiro.
I MOMENTI OSCURI DELLA CARRIERA
Lei che ha capito fin da bambina di avere la musica nel suo destino, “una cosa sacra, un gesto rivolto al cielo”, rivela in un’intervista rilasciata a Gigio Rancilio. “Non ho mai cercato il successo”, specifica poi quando le viene ricordata “Un’estate al mare” e la popolarità che le è piombata addosso. Quando Franco Battiato le fa ascoltare il testo per la prima volta, Giuni anzi pensa che sia solo “una canzoncina” e che sia ben distante dall’album appena concluso, “Energie”, “folle e straordinario”. Eppure quel sound anni Sessanta l’ha convinta a procedere con l’incisione, anche se a distanza di anni ammette di non essere riuscita a sfruttare il successo ottenuto a causa di una forte ingenuità. Una carriera che tra l’altro conoscerà momenti oscuri, a causa di qualcuno che cercherà di impedirle di cantare. Un uomo misterioso di cui la Russo non ha mai voluto fare il nome, mentre ricorda bene come la sua guida spirituale le abbia dato la forza necessaria per lasciarsi tutto alle spalle. “Sto morendo e non ho coronato la mia carriera come avrei voluto”, dice invece di una delle ultime partecipazioni a Sanremo, a cui si è presentata solo dopo aver convinto Pippo Baudo a farle presentare un brano alla giuria. “La stessa canzone che mi avevano boicottato per ben due volte”, specifica.