Giuseppe Antoci, ex presidente del Parco dei Nebrodi e presidente onorario della fondazione “Antonino Caponnetto”, ha commentato l’arresto di Matteo Messina Denaro ai microfoni di “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele e andata in onda nella mattinata di oggi, lunedì 16 gennaio 2023.
Questo il suo commento “a caldo”: “Vedo nell’arresto di Matteo Messina Denaro un aspetto psicologico importante per tutto il nostro Paese, per tutti i giovani che si chiedevano come mai non fosse stato ancora arrestato. Lo Stato ha vinto, assicurando il più importante latitante di mafia alla giustizia e facendo al tempo stesso uscire tante persone dalla preoccupazione. Oggi vincono i carabinieri del Ros, i procuratori, vince soprattutto il Paese, che si libera dalla cappa psicologica della mancanza di fiducia nello Stato. Oggi abbiamo scritto l’ennesima pagina di vittoria: vinciamo sempre noi, le persone perbene battono sempre la mafia”.
GIUSEPPE ANTOCI: “L’EX LATITANTE MATTEO MESSINA DENARO SI SENTIVA AL SICURO, MA ADESSSO CI SONO TANTE COSE DA CAPIRE…”
Nel prosieguo del suo intervento in collegamento audiovisivo, Giuseppe Antoci ha asserito: “Matteo Messina Denaro evidentemente si sentiva al sicuro, riteneva che il suo sistema di sicurezza, che in questi anni gli ha garantito la latitanza, fosse ancora così forte da potersi permettere di andare in una clinica a Palermo per farsi curare. Qui sta tutta la bravura degli inquirenti e delle forze dell’ordine”.
La cattura di Matteo Messina Denaro, secondo Giuseppe Antoci, “apre tante riflessioni: capiremo chi ha permesso tutto questo, quali sono stati i fiancheggiatori, da quale luogo arrivasse stamattina l’ex latitante. Questi sono tutti elementi fondamentali per penetrare ancora di più il sistema che in questi anni ha consentito a Matteo Messina Denaro di rimanere sul proprio territorio”.