GIUSEPPE BRUSI È MORTO, DIRIGENTE CHE HA FATTO LA STORIA DELLA PALLAVOLO

Giuseppe Brusi è morto, il mondo del volley italiano è in lutto per la scomparsa di questo storico dirigente della pallavolo italiana, prima femminile e poi maschile, che ci ha lasciati un paio di giorni fa, mercoledì 25 ottobre 2023. Uno splendido ritratto è quello che ne ha fatto Gian Luca Pasini, che è la firma storica de LaGazzetta dello Sport per la pallavolo. Ricordiamo allora che Giuseppe Brusi negli anni 80 era stato uno degli artefici, in qualità di direttore sportivo, dei successi dell’Olimpia Teodora Ravenna che aveva portato a vincere anche due Champions League e un Mondiale per Club, oltre a dominare in Italia con la bellezza di undici scudetti più sei Coppe Italia.



Era ancora una “pallavolo ruspante fatte di trasferte in pullmino e di ragazze che arrivavano tutte dal settore giovanile ravennate”, alcune delle quali assunte nella impresa di spedizioni di Brusi e Riparbelli. Attenzione al territorio, si direbbe oggi, ma anche fiuto per il talento, perché Giuseppe Brusi sapeva anche scegliere le giocatrici migliori in Italia e nel mondo. Dopo avere scritto la storia in campo femminile, ecco all’inizio degli anni 90 l’avventura al maschile, per portare in cima al mondo anche il Porto Ravenna Volley partendo dalla Serie A-2. Conquistarono la promozione e con i soldi del Gruppo Ferruzzi ecco un’altra corazzata capace di vincere uno scudetto, una Coppa Italia e ancora di più a livello internazionale, con soprattutto tre Champions League e un Mondiale per club.



GIUSEPPE BRUSI È MORTO, DAI SUCCESSI CON RAVENNA ALLA HALL OF FAME

Giuseppe Brusi portò a Ravenna ‘mister secolo’ Karch Kiraly e il suo connazionale Steve Timmons, ori olimpici con gli Stati Uniti aLos Angeles 1984 e Seul 1988, segnando una svolta importante nella pallavolo italiana che si accingeva a dominare il mondo, sia con i club sia con la Nazionale. Pasini lo ha descritto così: “Mai diplomatico, sempre sincero, quando non si trovò più d’accordo con la gestione del gruppo Teodora se ne andò senza sbattere la porta. Senza polemiche”. Giuseppe Brusi ha segnato l’epoca del passaggio da una pallavolo ancora a vocazione amatoriale a quella del professionismo. Anche nei momenti difficili: nel 1998 cedette il titolo di A-1, ma continuò a pagare i debiti, fino all’ultimo euro.



Giuseppe Brusi aveva appoggiato l’idea di nominare Julio Velasco nuovo ct della Nazionale femminile, chissà se la sua idea avrà un futuro e magari anche una dedica. La Federvolley, che ha ricordato la lunga battaglia contro la malattia “affrontata sempre con coraggio e determinazione”, scrive che “con il dirigente romagnolo se ne va una delle figure che ha contribuito maggiormente a rendere grande il volley italiano, legando indissolubilmente la sua carriera a Ravenna”. Il cordoglio accomuna la Lega Volley femminile e quella maschile e soprattutto la città di Ravenna: questo sport gli deve molto, come dimostrò l’inserimento nel 2018 di Giuseppe Brusi nella Hall of Fame.