Il nipote di Matteo Messina Denaro, Giuseppe Cimarosa, è stato intervistato stamane da I Fatti Vostri: “La notizia dell’arresto me la comunicò mio cugino sul telefono – ha esordito – all’inizio non ci credevo poi quando abbiamo acceso la tv abbiamo avuto la conferma. Pensavo che mai lo avrebbero arrestato ed ero convinto che lo avrebbero trovato solo morto”. Quindi Giuseppe Cimarosa ha proseguito: “Questa parentela mi ha guastato l’infanzia. Non l’ho mai incontrato per mio fortuna, siamo legati da un filo di parentela attraverso mia madre. Quando ero ragazzino e andavo alle scuole medie, incominciavo a sentire questo nome nei discorsi dei compagni, ero un bimbo molto introverso e timido, e c’erano i ragazzi più grandi di me un po’ bulletti che erano ammaliati dalla figura mitologica di Messina Denaro e quando scoprirono che io ero parente mi cercavano di più. Godevo di questa luce ma non me ne rendevo conto. Poi quando ho cambiato scuola e ho iniziato il liceo ho iniziato a capire la caratura del criminale. I miei compagni avevano famiglie molto pulite mentre io mi vergognavo che la mia famiglia era legata a Messina Denaro”.



Il papà di Giuseppe Cimarosa è stato arrestato quando era piccolo: “Mi vergognavo di essere figlio di un detenuto oltre ad essere parente di un boss e questa cosa mi faceva soffrire tantissimo. Io mi sono ribellato sempre alla mafia in generale – ha proseguito – pativo questo stigma che avevo addosso quindi ero in continuo conflitto con la mia famiglia. Sapevo che non potevo cambiare il mondo ma volevo cambiare almeno le persone che avevo vicino. Io non mi rivedevo in loro, ero un piccolo attivista antimafia dentro casa mia, cercavo di far capire che bisognava mettersi di traverso a queste dinamiche. Dall’altro lato c’era comunque paura, mio papà solo quando sono diventato grande è stato contento a vedermi così attivo”.



GIUSEPPE CIMAORSA, NIPOTE MESSINA DENARO: “HO DOVUTO LASCIARE IL MIO PAESE”

Ad un certo punto il nipote di Matteo Messina Denaro è stato costretto a cambiare paese: “Per me era diventato invivibile stare lì, il mio mito era Peppino Impastato. Poi io sono un artista non riuscivo a seguire l’onda come tutti gli altri. Quando mi sono trovato davanti un muro di gomma e ho deciso i andarmene via. Non trovai ostacoli da parte della mia famiglia, avevano capito che era meglio che io mi allontanavo”. Giuseppe Cimarosa, nonostante suo padre fosse un pentito di mafia, ha rinunciato alla scorta: “Vivere lì non è facile, non è semplice scegliere da parte che stare e a volte si sceglie il male minore. Quando ti arriva la chiamata della mafia non te lo chiedono per favore, lo devi fare, ovviamente ciò non giustifica. Solo nel tempo ho perdonato mio padre, anche dopo che è morto”.



“Non ho mai ricevuto minacce esplicite – ha proseguito il nipote di Messina Denaro – ma non ho voluto il programma di protezione perchè non ero disposto a diventare un ‘fantasma’”. Ora che Messina Denaro è stato arrestato cambierà qualcosa per il nipote?: “Cambieranno tante cose non solo per me”. Il ragazzo si trova purtroppo senza casa e senza un lavoro costretto a pagare i reati commessi dal papà: “Voglio fare un appello – ha concluso Salvo Sottile – per dare un lavoro a questo ragazzo che merita”.