Dal nuovo Dpcm alle polemiche con le Regioni, fino alla situazione del Governo giallorosso: Giuseppe Conte a tutto tondo nella lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera. Il premier ha esordito parlando delle misure previste dal nuovo testo entrato in vigore ieri, spiegando che il meccanismo di monitoraggio è stato sperimentato da sei mesi dall’Iss insieme alle Regioni, che inviano periodicamente i dati sul contagio. Il giurista è chiaro: mettere in discussione questo meccanismo, e dunque il sistema a tre zone, «significa portare il Paese a sbattere contro un nuovo lockdown generalizzato». Non sono certamente giornate felici per le zone rosse, ha sottolineato Giuseppe Conte, che ha però ricordato che anche le aree arancioni e gialle sono sottoposte a misure restrittive: «Non facciamo tutto questo a cuor leggero. Solo così possiamo contrastare il Covid e vincere questa battaglia. Speriamo il più presto possibile».
GIUSEPPE CONTE: “LE ACCUSE DI SALVINI? É IN MALAFEDE”
Giuseppe Conte ha poi replicato nettamente alle accuse giunte dall’opposizione, a partire da Matteo Salvini, di fare scelte politiche per punite le giunte di Centrodestra, premiando così quelle di Centrosinistra: «Chi ci accusa di agire sulla base di discriminazioni politiche è in malafede. Non c’è nessuna volontà di penalizzare alcune aree a discapito di altre. Non c’è alcun margine di discrezionalità politica nell’ordinanza del ministro Speranza. Le Regioni sono parte integrante di questo meccanismo». Dopo aver ribadito che sul sistema di monitoraggio non si torna indietro, ricordando che questo tiene conto di ben 21 parametri e non crea discriminazioni, Giuseppe Conte ha commentato così il rischio che le Regioni possano falsare i dati o trasmetterne solo una parte: «Non oso neppure pensarlo. Significherebbe mettere scientemente a rischio la vita dei propri concittadini, con condotte penalmente rilevanti. In ogni caso i territori che oggi sono in condizioni più critiche con la cura più severa possono presto tornare in una fascia meno restrittiva».