Da Premier in un terzo governo di centrosinistra a possibile candidato sindaco di Roma fino a Ministro potenziale nel nuovo Governo Draghi: niente di tutto questo, pare, per il futuro politico di Giuseppe Conte, ma l’opzione della cattedra di diritto privato sempre presente all’Università di Firenze ancora non sembra essere l’approdo naturale per il fu Presidente del Consiglio degli ultimi due CdM. Secondo un retroscena di Tommaso Labate oggi sul Corriere della Sera, il Premier dimissionario vorrebbe divenire il candidato del Centrosinistra alla prossime Elezioni Suppletive della Camera a Siena in sostituzione del seggio lasciato vacante dal dem Pier Carlo Padoan, dimesso a novembre per essere diventato il nuovo Presidente della banca Unicredit.



«Vedo che siete tutti d’accordo e anche io sono convinto che sia la scelta migliore da fare per ritornare in campo subito», avrebbe detto al suo staff negli scorsi giorni, una volta tramontata l’idea tanto di entrare nella squadra di Draghi («no, non farò il Ministro» ha detto ai parlamentari M5s nell’assemblea in video collegamento domenica sera) quanto di essere il successore di Virginia Raggi alla guida della Capitale. Avvocato, Professore, Presidente e ora pure Onorevole: l’iter politico di Conte ancora non è chiarito, anche se nelle ultime uscite pubbliche si è in qualche modo già “candidato” alla guida del M5s «nell’alleanza da mantenere con Pd e LeU».



IL FUTURO DI GIUSEPPE CONTE NON PIACE AI DEM

Se nel M5s non vi sarebbero particolari problemi a sostenere la candidatura di Conte alla Camera, è in area dem che sorgono i veri problemi: per quel seggio già era potenziale candidato l’ex Governatore Toscana Enrico Rossi (LeU), ma ancora mancando una data ufficiale per le Suppletive le discussioni erano in atto all’interno del Pd per capire chi mandare come candidato al posto dell’ex Ministro dem Padoan. Di certo la candidatura del Premier dimissionario Giuseppe Conte potrebbe essere la prova generale per l’alleanza nazionale alle prossime Elezioni Politiche tra Pd-M5s-Leu, un Centrosinistra che escluderebbe la componente renziana e che potrebbe presagire la svolta della lista Conte futura dal nome «Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile» (secondo il Corriere della Sera).



Il nome di Conte non piace ovviamente alla forte componente di Italia Viva in Toscana, così come diversi Dem non vedono in Conte l’uomo giusto per vincere sul territorio contro il Centrodestra: «non decidono i corridoi romani» ha spiegato la dem Simona Bonafé a Repubblica, pure i dirigenti locali del Pd sono rimasti “interdetti” dalla possibile candidatura del Presidente dimissionario. «La linea che segue il partito locale è sempre la stessa: il candidato deve essere espressione del territorio», spiega a Rep Andrea Valenti, segretario provinciale del Pd. Il seggio di Siena insomma andrà “sudato” per Conte, con lo stesso dirigente locale dem che aggiunge «L’alleanza di Governo va rinsaldata, non so però se la scelta di Conte è giusta. Questa provincia è in grado di esprimere persone che possano collegarsi nell’ambito dell’ex-maggioranza».