Chi ha approvato il Mes e quella di Giuseppe Conte è una fake news? Nelle ultime ore non si parla d’altro che del Meccanismo Europeo di Stabilità per via dell’accordo all’Eurogruppo. Il premier Giuseppe Conte e il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri sono finiti nel mirino dell’opposizione. Da qui la replica dura del presidente del Consiglio che ha portato ad uno scontro aperto con Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Ma visto che Conte ha parlato di chiarezza nella conferenza stampa di ieri, è bene allora ricostruire quanto accaduto. «Il Mes esiste dal 2012, non è stato istituito ieri o attivato la scorsa notte come falsamente e irresponsabilmente è stato dichiarato da Matteo Salvini e Giorgia Meloni», le parole di Conte. Ma il nodo della questione è un altro. Si è fatto riferimento al Mes come ad una “trappola”, allora Conte ha dichiarato: «Chi l’ha confezionata si assuma la responsabilità pubblica. Non c’ero io, non c’era molte altre forze nel 2012. Ricordo che c’era il centrodestra e che la Meloni era ministro». Il leader della Lega ha smentito di aver votato il Mes e ricordato che non faceva parte del governo Berlusconi IV, mentre la leader di Fratelli d’Italia ha spiegato che quando il Mes è stato votato c’era il governo Monti. E lei peraltro era assente quel giorno in aula.
MELONI, SALVINI E IL MES: COME ANDÒ NEL 2012
E allora facciamo un passo indietro, fino al 3 agosto 2011, quando il Consiglio dei Ministri del governo Berlusconi IV approva il “disegno di legge per la ratifica della decisione del Consiglio Europeo 2011/199/Ue, che modifica l’articolo 136 del Trattato sul funzionamento della Ue relativamente a un meccanismo di stabilità (Esm – European Stability Mechanism), nei Paesi in cui la moneta è l’euro”. Nel documento si spiega che l’obiettivo è dare la possibilità agli Stati membri di istituire, se necessario, questo meccanismo per affrontare situazioni di rischio per la stabilità finanziaria dell’intera area dell’Euro. Come ricostruito da Repubblica, ha fatto poi seguito il Consiglio Europeo del 25 marzo 2011, in cui Berlusconi rappresentò l’Italia al tavolo. Di quel governo Giorgia Meloni era ministra per la Gioventù, mentre Matteo Salvini non ne faceva parte. Agi ricorda che il disegno di legge “Ratifica ed esecuzione del Trattato che istituisce il Meccanismo europeo di stabilità (Mes)” venne presentato al Senato il 3 aprile 2012, due mesi dopo la firma del Trattato. Il voto favorevole arriva il 12 luglio, l’approvazione definitiva della Camera una settimana dopo. Ma all’epoca era in carica il governo Monti.
GIUSEPPE CONTE, FAKE NEWS SU MES: CHI L’HA APPROVATO
Quel giorno la ratifica del Trattato sul Mes arrivò con 325 voti favorevoli, 53 contrari, 36 astenuti e 214 assenti. Tra questi ultimi c’era Giorgia Meloni, all’epoca deputata del Popolo della Libertà, quindi non votò la ratifica del Trattato. Per quanto riguarda invece la Lega, di cui era segretario Roberto Maroni, fu l’unico partito a votare contro, con i voti dei “ribelli” del Pdl (Guido Crosetto e Lino Miserotti). Tutti i 168 deputati del Pd presenti votarono a favore, così come 83 parlamentari del Pdl, 30 dell’Unione di Centro e 14 di Futuro e libertà. È dunque inesatto tirare in ballo la Lega Nord, che si dichiarò sempre contraria al Mes. Il 23 marzo 2011, ad esempio, al Parlamento Europeo votò contro la sua introduzione. Quel giorno Matteo Salvini, che era europarlamentare, era però assente alla votazione.
Dov’è dunque la verità? Si sa che non c’è niente più complesso di essa. È vero che Giorgia Meloni era ministro del governo Berlusconi IV e che non si è apertamente opposta al Mes, ma è pur vero che non lo ha votato quando c’era il governo Monti in carica. Ancor più netto lo scivolone del premier Giuseppe Conte sulla Lega, all’epoca Lega Nord, che si schierò contro il Mes a parole e a voti. Chi invece è sempre stato a favore del Fondo Salva-Stati è curiosamente, oltre a Silvio Berlusconi, il Partito democratico, che è alleato di governo di Giuseppe Conte e del Movimento 5 Stelle. Se dunque è sbagliato affermare che l’Italia abbia attivato il Mes, una fake news evidente, è altrettanto sbagliato ridurre una procedura così complessa con l’affermazione su Giorgia Meloni, tirata in ballo perché ministra del governo che ha lavorato al processo che ha portato poi all’introduzione del Mes.