LE DECISIONI DI CONTE AL TERMINE DEL CONSIGLIO NAIZONALE M5S: “ECCO COSA SUCCEDE VERSO LA COSTITUENTE CHE DECIDERÀ TUTTO”
Lo Statuto, il doppio mandato, il simbolo, le alleanze politiche e addirittura anche il nome del partito: il Movimento 5Stelle secondo Giuseppe Conte ha bisogno di una “rivoluzione” e per farla si è deciso nell’ultimo Consiglio Nazionale tenuto ieri a Roma di affidare il “futuro grillino” alla nuova Costituente del Movimento 5Stelle. «L’Assemblea è costituente e potrà decidere», chiarisce l’ex Premier nel punto stampa di giovedì sera, «Potrà essere modificato anche lo statuto, – ha detto ancora – potrà essere integrata anche la Carta dei principi e dei valori. Discuteremo su tutto».
Conte ha poi fissato la data della nuova Assemblea Costituente che prenderà il via dal 4 ottobre 2024 spiegando come la base a 5Stelle potrà definire qualsiasi punto del programma e delle alleanze, provando a “imitare” la svolta di “democrazia diretta” delle origini: «potrà decidere su decidere su doppio mandato, simbolo e alleanze». Intervistato oggi dal “Corriere della Sera” è ancora Giuseppe Conte a sottolineare come l’Assemblea Costituente non procederà con direttive dall’alto, né dal presidente e capo politico, né tantomeno dal fondatore e attuale Garante, Beppe Grillo: lo scontro pubblicato con duplice lettera sul sito del M5s la scorsa settimana è ancora forte e l’ex Premier non nega la distanza netta sulla “svolta” dell’Assemblea Costituente.
IL FUTURO DEL “CAMPO LARGO” CON L’AUT-AUT DI CONTE: PD ATTENTO, RENZI PORTA VIA VOTI
«Con Grillo abbiamo visioni diverse sullo svolgimento dell’assemblea costituente, ma ora dobbiamo concentrarci su questo processo»: come racconta Giuseppe Conte, neanche l’imput del Garante potrà fermare la nuova Costituente chiamata a rinnovare il partito dopo i continui fallimenti dei 5Stelle alle elezioni nazionali, che siano Politiche o Europee, il dato non cambia. Dice di non averlo visto né è in programma a breve un incontro con Grillo: «il logo del M5s non appartiene a Grillo ma all’Associazione Movimento 5Stelle», chiarendo così come il Garante non abbia poi tutte queste voci in capitolo per definire i prossimi passi del Movimento.
Una risposta in “formalese”, caratteristica storica di Conte, ma che respinge al mittente le critiche forti presentate da Grillo: «lo incontravo e continuerò a farlo. Ma sarebbe sbagliato se i quesiti di cui parleremo in assemblea venissero predeterminati da noi con lui. Non saremo a noi a decidere». Dagli incontri sul web alle proposte per 300 delegati rappresentativi della comunità M5s e infine l’Assemblea Costituente effettiva: «si voterà in presenza e via web (addio alla piattaforma SkyVote?, ndr) apriamo anche ai non iscritti e ai minorenni, per questo vogliamo la democrazia partecipativa». Giuseppe Conte non esclude anche un possibile cambio clamoroso del Movimento 5Stelle, anche se si difende subito dicendo «Non dipende da me, ma dalla nostra comunità. Non ci sarà alcuna intermediazione politica da parte mia e dell’attuale vertice politico». Non si definisce di sinistra ma come “centrali dello schieramento progressista”, con il futuro delle alleanze del “campo largo” che inevitabilmente resta il vero rebus per le sorti prossime del M5s: «Credo che per battere Giorgia Meloni, che è il nostro obiettivo, sarà importante recuperare nell’astensionismo. Per riuscirci occorre un progetto chiaro e credibile e con compagni di strada affidabili». Secondo Conte il fatto che vi possa esserci Renzi con Schlein nel campo largo non è affatto un buon segnale, «non si parte col piede giusto», dato che secondo il leader M5s, Italia Viva di Matteo Renzi potrebbe effettivamente portare via voti dall’area progressista.