Giuseppe Conte a tutto tondo ai microfoni di Otto e mezzo. Dopo una battuta sulle critiche passate di Beppe Grillo – «ci siamo sentiti tante altre volte, penso abbia superato quelle posizioni. Ci confrontiamo spesso» – il leader del M5s ha analizzato i principali dossier politici, ovvero proroga stato d’emergenza, green pass e terza dose per tutti: «Sulla terza dose dipende dalla scienza, se ci diranno terza dose, terza dose sia. Il green pass è una misura che noi stiamo perseguendo con buoni risultati, dobbiamo proseguire su questa strada. Sullo stato d’emergenza, ho sempre detto che è funzionale a mantenere attivi presidi di protezione. Analizzeremo la curva epidemiologica e le autorità sanitarie ci diranno se è necessario farlo».
Giuseppe Conte si è poi soffermato sulla vaccinazione per i bambini dai 5 agli 11 anni: «Anche qui, se le autorità regolatorie ci dicono che il vaccino è aperto per i bambini dai 5 agli 11 anni, siamo per il sì. Incertezze sui vaccini? Appartengono al passato, c’era qualche no vax ed è andato via: noi abbiamo sempre avuto una linearità assoluta, altrimenti il Paese non lo avremmo salvato».
GIUSEPPE CONTE, LA FRECCIATINA A RENZI
Dopo aver definito «una normale dialettica democratica» la battaglia interna al Movimento sull’elezione del capogruppo al Senato, Giuseppe Conte ha parlato di Matteo Renzi e del “caso” estratto conto: «Ricordo nel 2018 una trasmissione in cui Renzi si presenta con il suo estratto conto: 15 mila euro. E disse: “Questo è il saldo del mio estratto conto, i politici devono mostrare il proprio conto corrente, se si supera questa cifra, testuale, vuol dire che qualcosa non va bene, perché i politici non devono fare comitati d’affari”». Giuseppe Conte ha poi lanciato la stoccata: «Mi sembra che da quel momento abbia cambiato idea e sia passato dalla parte opposta: il conto è cresciuto, evidentemente è passato a fare affari e non è più un politico. A meno che non abbia cambiato idea, legittimo, lo spiegherà completamente».