Giuseppe Conte non molla e rilancia: ci sarà lui alla guida dell’Italia nella difficile fase 2 che attende il Paese dopo l’emergenza sanitaria ed economia da coronavirus: nella lunga intervista a “Il Giornale” di Alessandro Sallusti il Presidente del Consiglio ritorna sui tanti temi degli ultimi giorni, dal Mes all’Ue, dalla fase 2 alle voci su Colao e Draghi con presenza più assidua nei prossimi mesi fino alla possibilità di un cambio in vista a Palazzo Chigi per gestire la ricostruzione dopo la catastrofe del Covid-19. «Io sono sempre per un governo politico che ci mette la faccia” mentre “i governi di unità nazionale” sono “molto improbabili», spiega il Premier Conte nella lunga intervista pubblicata stamattina. Il Governo giallorosso «sta operando con coraggio. Se non fosse così sarei il primo a sollecitare una nuova soluzione».



Secondo la linea Conte-Casalino, ribadito a il Giornale, quello che serve oggi all’Italia è avere un Governo «sostenuto da forze che maturino la piena convinzione che l’opera di ricostruzione sarà tanto più efficace se tutti lavoreremo nella medesima direzione con forte coesione e lungimiranza. Questo compito deve spettare alla politica intesa con la ‘P’ maiuscola, non può essere affidato a governi tecnici sul presupposto che le forze politiche non siano disponibili ad assumersi la responsabilità delle scelte anche molto difficili che il Paese è chiamato a compiere».



CONTE, LA FASE 2 DEL GOVERNO

Una fase 2 nella fase 2, ovvero quella del Governo: «Draghi è persona di grande autorevolezza e di elevata professionalità. Se il riserbo dei nostri rapporti personali non mi facesse velo, io stesso potrei rivelare un episodio che testimonia la grandissima stima che ho per lui. Non è persona che si lascia tirare per la giacchetta in polemiche che nascono in modo palesemente strumentale e sono frutto di manovre politiche estemporanee». Tradotto, non ci sarà un Draghi-tecnico che prenderà il posto del Governo Conte e nemmeno Vittorio Colao diverrà ministro, ribadisce il Premier; per quanto riguarda invece il coinvolgimento dell’opposizione nella cabina di regia assieme alle Regioni, Conte ribadisce «il Governo ha aperto ad un confronto con le opposizioni e sul recente confronto con le opposizioni “intervengo solo quando vedo che alcuni esponenti delle opposizioni lanciano accuse false minacciando la nostra credibilità in Europa in una fase così drammatica». La fase 2 è alle porte e proprio nella cabina di regia di ieri si è iniziati a tratteggiare un programma di regole per ripartire dal prossimo 4 maggio facendo concludere buona parte del lockdown: nel merito, Conte si scuce “poco” e spiega solo «stiamo lavorando su alcune proposte di allentamento delle misure, in modo da poter convivere con il virus nei prossimi mesi in condizioni di massima sicurezza, tenendo sotto controllo la curva epidemiologica e le condizioni di stress del sistema sanitario e ospedaliero locale. Nei prossimi giorni saremo in condizione di offrire a tutti gli italiani un piano chiaro e, quindi, informazioni certe».



Chiosa sul Mes in attesa del decisivo Consiglio Ue del prossimo 23 aprile: «dal confronto europeo può però venire fuori qualcosa di molto diverso dal Mes attuale ed è anche questa la ragione per cui appoggiamo la battaglia di altri Paesi, come la Spagna, che hanno chiesto di cambiarlo e di volerlo utilizzare. Valuteremo i dettagli di questa nuova linea di finanziamento al momento opportuno e sceglieremo la strada migliore per i nostri interessi nazionali, con una discussione trasparente in Parlamento».