«Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali»: secondo Giuseppe Conte, questo articolo della Costituzione (il numero 3, ndr) rimarrebbe «carta straccia» se non venisse approvato il Ddl Zan contro omofobia, transfobia e bifobia. Usa parole forti l’ex Presidente del Consiglio e attuale leader in pectore del M5s intervenendo sui social per celebrare la Giornata Mondiale contro l’omofobia, la transfobia e la bifobia (oggi 17 maggio): un principio costituzionale durato fin dagli albori della Repubblica che in sostanza è inutile e pura norma scritta ma che assumerebbe forma e sostanza reale solo con il progetto di legge del Centrosinistra.
Di certo l’intervento di Conte genererà non poche polemiche in un contesto politico attuale che già vede contrapposte le fazioni tra Cdx e Csx anche all’interno dello stesso Governo: «dobbiamo adottare tutte le iniziative utili a realizzare l’efficace quadro dei principi scolpiti nella nostra Costituzione», scrive Conte sui social richiamando la necessità di adottare al più presto il Ddl Zan, «Il fondamentale principio di uguaglianza, previsto all’articolo 3, rimane “carta straccia” se non trova riscontro nelle nostre strade, nelle nostre case, nelle nostre discussioni e nei nostri atteggiamenti quotidiani. Il Ddl Zan è un passo avanti in questa direzione, per contrastare più efficacemente ogni forma di discriminazione».
CONTE COME LETTA: APPROVARE IL DDL ZAN COSÌ COM’È
Esattamente come il segretario del Pd Enrico Letta, anche il futuro leader M5s Giuseppe Conte sposa la linea dell’approvazione immediata (e con il testo invariato) del Ddl Zan, in contrapposizione a chi come Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia (ma anche sigle pro-life, femministe, Arcilesbica) chiede invece modifiche sostanziali del testo (se non proprio l’inserimento di aggravanti contro l’odio nella già esistente Legge Mancino). Per l’ex Premier invece una legge per porre freno alle discriminazioni non solo è necessaria ma è triste che debba rendersi così urgente: «purtroppo abbiamo questa urgenza, e sulla tutela piena ed effettiva dei diritti e delle libertà fondamentali della persona non possiamo permetterci nessun rinvio. Dobbiamo anzi accelerare questo percorso, prefigurando varie azioni positive a cui il Movimento 5 Stelle ha lavorato intensamente». Conte infine ammette che non basterà il Ddl Zan per arginare intimidazioni e discriminazioni, bensì «Sarà l’impegno di ognuno di noi a marcare la differenza. Solo un ampio e condiviso processo culturale ci permetterà di riconoscere nell’“altro” non un diverso, ma un partecipe della nostra medesima umanità».