Dalla crisi in Ucraina al fronte interno, Giuseppe Conte a tutto tondo ai microfoni di Mattino 5. Il leader del Movimento 5 Stelle ha esordito parlando dell’invasione russa e delle sue ripercussioni sull’economia internazionale, a partire dai disagi sull’energia. Per l’ex primo ministro è necessario «costruire un sistema finanziato dal debito comune europeo»: «In Europa serve un Energy Recovery Fund. Occorre redistribuire i contraccolpi economici di questa crisi energetica».
Nel corso del suo intervento, Giuseppe Conte è tornato sul caso Petricelli, il pentastellato presidente di commissione esteri del Senato che non ha votato il decreto che manda aiuti militari in Ucraina: «Non prenderò provvedimenti, nei lavori da presidente di commissione ha esercitato in modo imparziale il suo ruolo poi in Aula ha esercitato la sua scelta personale. Non ci sarà alcun provvedimento».
GIUSEPPE CONTE: “NO A NUOVE TRIVELLAZIONE”
«Se uno pensa che la crisi energetica si risolva con le trivellazioni nel mar Adriatico, sbaglia. Se ci sono delle concessioni già esistenti si possono aumentare le estrazioni ma non dobbiamo prendere in giro gli italiani dicendo che dobbiamo fare nuovi buchi nel mar Adriatico», ha proseguito Giuseppe Conte ai microfoni di Mattino 5. L’ex presidente del Consiglio ha sottolineato che il caro energia è un duro colpo per la filiera produttiva, per questo motivo diventa fondamentale investire sulle fonti rinnovabili, ovvero la nostra salvezza. Giuseppe Conte ha poi condannato senza mezzi termini l’atteggiamento assunto da alcune parti nei confronti della cultura russa: «In questo periodo viene attaccata, c’è un atteggiamento di maccartismo, vengono attaccati Dostoevskij, Tolstoj, è come mettere al bando Dante, Petrarca e Boccaccio. Distinguiamo, la cultura russa è patrimonio di tutti».