Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, con un lungo post su Facebook ha fatto il punto sulla questione Mes, chiarendo qual è la sua visione da Premier ma anche quella del Governo riguardo l’accettare o meno il meccanismo di stabilità per gli aiuti necessari a fronteggiare l’emergenza coronavirus. L’Eurogruppo ha trovato un accordo per un Mes senza condizioni per le spese sanitarie legate proprio all’epidemia di Covid-19, l’Italia dovrebbe ottenere approssimativamente 36 miliardi di euro: un’iniezione di liquidità importante che ha spaccato in due l’agone politico italiano. Da una parte c’è chi dice che quei soldi, con le condizioni del vecchio Mes stralciate dall’accordo, siano indispensabili per far ripartire il Paese. Dall’altra c’è chi di Mes non vuole proprio sentir parlare, ritenendolo un meccanismo che, seppur modificato, alla lunga strozzerebbe l’Italia. Conte ha voluto spiegare per iscritto il suo punto di vista, prima delle riunioni delle prossime settimane che potranno essere decisive sul tema.
“CI BATTEREMO PER EVITARE MISURE VESSATORIE”
“Sul Mes sta lievitando un dibattito che rischia di dividere l’intera Italia secondo opposte tifoserie e rigide contrapposizioni,” ha esordito conte sul suo profilo ufficiale Facebook, proseguendo nella spiegazione su quale sarà il suo approccio per decidere se accettare o meno l’accordo che verrà proposto dall’Europa: “Il Mes è un meccanismo inadeguato e anche insufficiente per reagire a questa sfida epocale. Ha un regolamento pensato per shock asimmetrici e per reagire a tensioni finanziarie riguardanti singoli Paesi,” una situazione completamente diversa, spiega Conte, da quella posta in essere dall’emergenza Coronavirus. “Bisognerà attendere prima di valutare se questa nuova linea di credito sarà collegata a meccanismi e procedure diversi da quelli originari.” Dunque attendere i fatti prima delle parole: “parlo da Presidente del Consiglio e da avvocato, prima di dire se un finanziamento conviene o meno al mio Paese voglio prima battermi perché non abbia, in linea di principio, condizioni vessatorie di alcun tipo.” Conte rilancia il suo background da avvocato: leggere prima le carte e capire i meccanismi dell’accordo, dopodiché valutare se potrà essere adeguato per la gigantesca sfida economica che attende l’Italia.