“Non siamo contro il 2% ma l’Italia deve essere in trincea e in prima fila per la transizione energetica, non nella corsa al riarmo”: così Giuseppe Conte ai microfoni de L’aria che tira. Il leader del Movimento 5 Stelle si è soffermato sull’attualità politica ed è tornato a parlare dell’aumento delle spese militari: “Non siamo contro il 2%, ma ricorderete che a un certo punto si è detto che dobbiamo arrivare entro il 2024 alla soglia del 2%, poi abbiamo scoperto che 2/3 dei Paesi Nato non rispetta questa regola. Quello è un tendenziale. Ma il fatto dire che l’Italia perde di credibilità è un ricatto. L’Italia deve essere in trincea e in prima fila per la transizione energetica, non nella corsa al riarmo”.
Giuseppe Conte ha invocato un intervento in Parlamento del premier Draghi – “I nostri parlamentari formalizzeranno la richiesta che Draghi sia in Parlamento. È giusto che il premier e il governo vengano in Parlamento, sono trascorsi due mesi dall’inizio della guerra” – e ha chiesto delucidazioni sull’indirizzo politico dell’esecutivo: “Il premier deve riferire come sta seguendo l’evoluzione e quale indirizzo politico porterà a Kiev e Washington. Noi ci stiamo concentrando molto sulla tipologia delle armi, ma mi sembra più importante l’indirizzo politico dell’Italia. L’abbiamo visto nella storia, non c’è un unico indirizzo politico, ci sono falchi e colombe. Draghi ci dica se siamo falchi o colombe”.
GIUSEPPE CONTE A L’ARIA CHE TIRA
Uno dei temi più caldi delle ultime ore è quello relativo al dl Aiuti, Giuseppe Conte è su tutte le furie: “Ieri si è consumata una scorrettezza nei confronti del M5S, inserita una norma sull’inceneritore a Roma. Mi sono sentito ricattato! Voglio sapere perchè il M5s non ha potuto votare misure che ha voluto”. Nel corso del suo intervento, l’ex premier ha evidenziato che “è il governo che deve spiegare quella norma cosa c’entrava col decreto di ieri”. Per quanto concerne gli impianti di smaltimento rifiuti, “abbiamo chiesto di farlo ma con tecnologie nuove ed ecosostenibili, non hanno accettato, abbiamo anche detto: stralciamo questa norma. Non è stato possibile. Io ieri mi sono sentito ricattato. Voglio sapere perchè il M5s non ha potuto votare misure che ha voluto”. Giuseppe Conte si è poi soffermato sulle voci che vorrebbero il M5s vicino a Orsini: “Non conosco le sue posizioni, non ho possibilità di seguirlo. Non ho mai parlato con lui, non l’ho mai incontrato. Candidarlo? Non ne abbiamo mai parlato, non c’è mai stato alcun fiato in questa direzione”.