Dopo l’annuncio del premier Conte sui vaccini, arriva la presa di posizione dell’Irbm di Pomezia, centro che ha sviluppato insieme all’università di Oxford il candidato vaccino prodotto da AstraZeneca. Il presidente Piero Di Lorenzo ha spiegato ai microfoni di Adnkronos: «Ho più volte detto e continuo a dire che se, incrociando le dita, non insorgono problemi nella fase finale della sperimentazione di fase 3, è ragionevolmente credibile che entro l’anno potranno arrivare in Italia i primi 2-3 milioni di dosi del vaccino». Piero Di Lorenzo ha poi aggiunto: «Se le ultime fasi di preparazione del vaccino Oxford-Irbm Pomezia-Astrazeneca saranno completate nelle prossime settimane, le prime dosi saranno disponibili all’inizio di dicembre». (Aggiornamento di MB)



CONTE: “PRIME DOSI VACCINO ALL’INIZIO DI DICEMBRE”

Sta per arrivare il vaccino contro il coronavirus. Lo ha assicurato il presidente del consiglio, Giuseppe Conte al giornalista di Rai Uno Bruno Vespa per il libro ‘Perché l’Italia amò Mussolini (e come ha resistito alla dittatura del Covid)’. “Se le ultime fasi di preparazione (il cosiddetto ‘rolling value’) del vaccino Oxford-Irbm Pomezia-Astrazeneca – le parole del Premier – saranno completate nelle prossime settimane, le prime dosi saranno disponibili all’inizio di dicembre”. Inizialmente saranno disponibili pochi milioni di dosi, poi subito dopo ne arriveranno altre per una vaccinazione anti-covid di massa: “Già all’inizio avremo i primi due o tre milioni di dosi – ha precisato Conte – Altri milioni ci arriveranno subito dopo. La Commissione europea ha commissionato ad Astrazeneca e ad altre societa’ alcune centinaia di milioni di dosi. Penso che per contenere completamente la pandemia dovremo aspettare comunque la prossima primavera”.



GIUSEPPE CONTE SUL MES: “NON HO UNA MIA VALUTAZIONE”

Nel libro di Bruno Vespa il premier Giuseppe Conte ha parlato anche del Mes, il Fondo salva stati che di fatto ha diviso la politica in due, fra chi ritiene sia necessaria la sua attivazione, e chi invece pensa che non bisogna usufruirne, pena il rischio di destabilizzare i mercati: “Non ho una mia valutazione – le parole di Giuseppe Conte – oggettivamente prendo atto che il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco ha detto che, visto che nessuno prende il Mes, ci sarebbe uno stigma per chi lo chiede. Io non so quantificare questo stigma. Non posso prevedere le reazioni dei mercati finanziari. Reagirebbero bene o male? Il Sure (il fondo europeo per finanziare la cassa integrazione) lo prendono tutti. Il Mes no. Se fossimo i soli a prenderlo, questo farebbe scattare un segnale di attenzione nei confronti dell’Italia”. Giuseppe Conte ha comunque aggiunto di non avere mai escluso il Mes e che tali decisioni si prendono solamente “al tavolo di maggioranza dopo un confronto approfondito”.

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