Giuseppe Conte è il primo Presidente del Consiglio
della storia che entra al Quirinale da dimissionario e ne esce da Premier incaricato per formare un nuovo Governo con maggioranza diametralmente diversa rispetto al recente passato: il Presidente Mattarella ha conferito l’incarico stamani al Colle e Conte lo ha accettato con riserva, pronta da sciogliere «nei prossimi giorni» non appena avrà sentito tutti i partiti disposti ad entrare nel nuovo esecutivo (Pd, M5s, ma anche LeU, forse +Europa, sicuramente Psi e altre forze dei Gruppi Misti in Camera e Senato) e non appena avrà stilato un programma «coeso» per dar vita ad un’ampia «stagione riformatrice». Discorso lungo, programmatico e molto “Mattarelliano” specie nella prima parte dell’intervento durato ben 9 minuti, più di tutti i discorsi visti in questi giorni di consultazioni: «Oggi stesso avvierò le consultazioni con tutti i gruppi parlamentari e, all’esito di questo confronto, mi dedicherò a elaborare un programma insieme alle forze politiche che hanno espresso il loro sostegno a favore di questo nuovo progetto politico e che desidero, sin d’ora, qui ringraziare. È una fase molto delicata per il Paese: dobbiamo uscire al più presto dall’incertezza politica innescata dalla crisi di governo», spiega al Colle il neo-Premier incaricato, che illustra il piano stilato con i diversi partiti in questi primi giorni di trattative giallorosse «Ci separano poche settimane dall’inizio della sessione di bilancio; dobbiamo metterci subito all’opera per definire una manovra economica che contrasti l’aumento dell’IVA, che tuteli i risparmiatori e che offra una solida prospettiva di crescita e sviluppo sociale. Siamo agli albori di una nuova legislatura europea e dobbiamo recuperare il tempo sin qui perduto per consentire all’Italia – Paese fondatore dell’Europa – di svolgere un ruolo da protagonista, ruolo che merita. Dobbiamo adoperarci per trasformare questo momento di crisi in opportunità e in occasione di rilancio».
Qui tutti i discorsi (con video) dei discorsi alle consultazioni di: Giorgia Meloni – Silvio Berlusconi – Nicola Zingaretti – Matteo Salvini – Luigi Di Maio
VIDEO DISCORSO GIUSEPPE CONTE DOPO L’INCARICO DA PREMIER
La stilettata a Salvini non la risparmia il Premier Conte quando tratteggia «mi confronterò con le forze politiche che si sono dichiarati disponibili a sostenere il nuovo progetto. Preciso subito che non sarà un Governo “contro”. Sarà un Governo “per” il bene dei cittadini, “per” modernizzare il Paese, “per” rendere la nostra Nazione ancora più competitiva nel contesto internazionale, ma anche più giusta, più solidale, più inclusiva». Un Governo “nel segno della novità” lo chiama Giuseppe Conte, che non cita mai i possibili contraenti del nuovo contratto ma che garantisce «sarà un’ampia stagione riformatrice, di rilancio e di speranza, che offra al Paese risposte e anche certezze». Cita poi una lunga lista di “propositi” che saranno inseriti nel programma di Governo, come già sottolineato nel famoso discorso al Senato di dimissioni: «Paese in cui l’istruzione sia di qualità e aperta a tutti […] Paese che rimuova le diseguaglianze di ogni tipo: sociali, territoriali, di genere […] un Paese nel quale la P.A. non sia permeabile alla corruzione e sia amica dei cittadini e delle imprese; con una giustizia più equa ed efficiente, dove le tasse le paghino tutti, ma proprio tutti, ma le paghino meno». Al termine del lungo discorso disponibile sul sito del Quirinale, Conte avverte i propositi e valori “costituzionali” sui quali si muoverà il suo ruolo da Premier nel segno della continuità con quanto già fatto: «Questo è il momento del coraggio, e della determinazione. Il coraggio di disegnare un Paese migliore. La determinazione di perseguire questo obiettivo, senza lasciarsi frenare dagli ostacoli. Di mio aggiungerò tanta passione, che mi sgorga naturale nel servire il Paese che amo. Molto spesso, negli interventi pubblici sin qui pronunciati, ho evocato la formula di un “nuovo umanesimo”. Non ho mai pensato che fosse lo slogan di un Governo. Ho sempre pensato che fosse l’orizzonte ideale per un intero Paese. Nei prossimi giorni tornerò dal Presidente della Repubblica per sciogliere la riserva e, in caso di esito positivo, per sottoporgli le proposte relative alla nomina dei ministri».