Giuseppe Cruciani, dalla ‘marcia’ contro il politically correct all’etichetta di omofobo: “Non parlo da moralista di desta…”
Giuseppe Cruciani è spesso associato all’irruenza con la quale espone le proprie tesi, le rivendica. Con La Zanzara – programma radiofonico di Radio24 – sfida quotidianamente il politicamente corretto e non arretra di un centimetro rispetto a chi, talvolta, critica le sue modalità di comunicazione e i canali che determinano il suo pensiero critico su temi di attualità diversificati e spesso contigui. Intervistato dal Corriere della Sera, si è espresso innanzitutto proprio sul tema del politically correct: “La cosa che più detesto? Considerare le persone sulla base delle preferenze sessuali; a me non frega se uno è bisessuale, trisessuale… Lo valuto per quello che è e per ciò che pensa. La catalogazione LGBTQ+ è un’aberrazione, lo dico da libertario, non da moralista di destra, eppure passo per omofobo anche se sono a favore di adozioni gay, utero in affitto e matrimonio gay”.
Sul perchè venga considerato omofobo a dispetto delle sue convinzioni, Giuseppe Cruciani ha spiegato: “Se è perchè definisco gli omosessuali con espressioni irripetibili? Io rivendico il diritto di dire fro*io, finocc*io, se non c’è l’intenzione di offendere…”. Sempre sul tema dell’omosessualità, è stato poi incalzato nel corso dell’intervista rilasciata per il Corriere della Sera sul racconto fatto in passato su un’esperienza gay ‘sfiorata’. “Da ragazzo mi piacevano le serate del Muccassassina di Roma organizzate da Vladimir Luxuria. Una sera ho avuto un’attrazione per un tipo alla Freddie Mercury, vestito di pelle, ci siamo scambiati sguardi, avvicinati, ma al dunque non ho concluso. Forse il nonno Rosati nella mia testa mi ha bloccato…”.
Giuseppe Cruciani: “Vannacci? Non condivido tutte le opinioni, ma ne apprezzo la libertà di pensiero”
Proseguendo nell’intervista rilasciata per il Corriere della Sera, Giuseppe Cruciani si è espresso anche su uno dei volti politici più discussi dell’ultimo periodo: Roberto Vannacci. “Se sono suo amico? Non lo sento spesso, ma gli ho presentato il libro due volte coi manifestanti che volevano impedirlo. A Vicenza, c’erano duecento agenti della Digos a proteggerci, una follia. Dopo, siamo rimasti sul divano a parlare fino alle due di notte; non ne condivido tutte le opinioni, ma apprezzo la libertà di pensiero”.
Sul tema del razzismo e della tolleranza zero contro gli immigrati, Giuseppe Cruciani ha invece spiegato: “Non sono razzista, ma l’immigrazione clandestina è da combattere; invece, per politicamente corretto, immigrazione è di per sé buona e dobbiamo accogliere per senso di colpa… Io rivendico il diritto di essere egoista; senza egoismo non ci sarebbero sviluppo e progresso”. Infine, il conduttore de La Zanzara ha asserito: “Se è giusto far leva sugli istinti peggiori delle persone? Qualcuno me lo contesta, ma le persone sono così indipendentemente da me”.