Carlo Conti porta nel cuore il dolore per non aver potuto conoscere il padre Giuseppe, morto quando lui aveva solo 18 mesi. Carlo, infatti, è cresciuto solo con mamma Lolette che gli ha dedicato tutta la vita lavorando per potergli dare un futuro. Quel futuro che il conduttore toscano è riuscito a costruirsi con tantissimo lavoro e che oggi gli permette di essere sereno. L’ultimo anno, a causa della pandemia, è stata difficile per tutti, ma Conti, schietto e sincero, in un’intervista rilasciata ai microfoni del settimanale Oggi, partendo dalla quarantena trascorsa con la moglie Francesca Vaccaro e con il figlio Mattia, aprendo i cassetti dei ricordi, ha ammesso che se la quarantena fosse accaduta cinquant’anni fa, per lui, solo con la mamma e senza il papà, sarebbe stato molto più difficile.



Carlo Conti, il ricordo dei genitori Giuseppe e Lolette: “Cinquant’anni fa…”

“Sono un privilegiato, non mi lamento… Ho pensato che se questa cosa fosse successa 50 anni fa, mi sarei trovato in una situazione difficile: mia mamma era sola, perché mio babbo è morto quando avevo 18 mesi, e vivevamo in un piccolo bilocale in affitto”. Con queste parole, rilasciate al settimanale Oggi, Carlo Conti ha ricordato la sua infanzia, vissuta accanto a mamma Lolette dopo la prematura scomparsa di papà Giuseppe. Sola con un bambino, mamma Lolette faceva l’impossibile: “Lei si dava da fare, con mille lavori e in una situazione del genere non avrebbe avuto i soldi per andare avanti. Pensando a questo, mi rendo conto di quante famiglie oggi si trovano in difficoltà e vanno aiutate”.

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