«Nessun vaccino è sicuro al 100%», ma «è invece sicuro al 100% che senza il vaccino continueranno a morire centinaia di persone al giorno»: non ha dubbi Giuseppe Ippolito. Il direttore scientifico dell’Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani è intervenuto ai microfoni del Corriere della Sera ed ha fatto il punto sui vaccini anti-Covid, a partire dalle recenti novità sul farmaco Astrazeneca…
Come vi abbiamo raccontato, il governo ha raccomandato un uso preferenziale del vaccino anglo-svedese nei soggetti oltre i 60 anni e Giuseppe Ippolito ha spiegato che l’esecutivo ha una posizione ispirata al principio della massima precauzione: «Questi rari eventi trombotici associati a bassi livelli di piastrine si sono verificati soprattutto in persone al di sotto dei 60 anni, perlopiù di sesso femminile: da qui la raccomandazione per un uso preferenziale sopra i 60 anni. Nei soggetti anziani la valutazione tra benefici e rischi è assolutamente maggiore considerando il rischio di sviluppare una malattia grave, la necessità di terapia intensiva ed il rischio di morte».
GIUSEPPE IPPOLITO SUL CASO ASTRAZENECA
Nel corso dell’intervento al Corriere, Giuseppe Ippolito ha sottolineato che nessun medicinale è esente da rischi, esattamente come per il vaccino anti-Covid, ma i dati parlano chiaro: citando un modello matematico stilato dall’Università di Cambridge, l’esperto ha evidenziato che «il rischio no-vax è sette volte maggiore al rischio vax per i 20-29enni, 30 volte maggiore per i 30-39enni, 100 volte maggiore per i 40-49enni, 240 volte maggiore per i 50-59enni, 640 volte maggiore per i 60-69enni». La raccomandazione del governo è dovuta al fatto che i casi di trombosi sono stati registrati soprattutto tra persone con meno di 60 anni, fascia d’età che ha anche meno probabilità di avere forme gravi di Covid-19: «Quindi il rischio di un effetto avverso legato, anche se molto basso in termini assoluti, per i più giovani pesa di più in termini relativi perché li protegge da un evento meno probabile»