GIUSEPPE LACARPIA SUICIDA IN CARCERE

L’uomo accusato di aver ucciso la moglie si suicida in carcere e uno dei figli festeggia sui social. Giuseppe Lacarpia era detenuto nel carcere di Bari per l’omicidio della moglie Maria Arcangela Turturo: gli agenti della polizia penitenziaria, allertati da altri detenuti, lo hanno trovato impiccato al letto. Nei giorni scorsi gli era stato concesso il permesso di visitare la tomba della moglie nel cimitero di Gravina, ora la sua salma si trova sotto sequestro, perché potrebbe essere richiesta l’autopsia per chiarire le cause della sua morte.



OMICIDIO DI ANGELA TURTURO: LA RICOSTRUZIONE

Stando all’accusa, l’uomo aveva ucciso la moglie incendiando l’auto su cui viaggiava e immobilizzandola a terra dopo che la donna era riuscita a uscire dal mezzo: l’avrebbe bloccata mettendosi con le ginocchia sull’addome e tenendole lo sterno fermo con le braccia. La 60enne sarebbe riuscita a riferire alla figlia ciò che aveva fatto il marito poco prima di morire.



Nell’ordinanza di custodia cautelare in carcere il gip aveva rimarcato il rischio di reiterazione del reato da parte del 65enne, definito un soggetto molto pericoloso, in quanto “violento, calcolatore e privo di ogni inibizione“.

LA REAZIONE DELLA FIGLIA AL SUICIDIO DEL PADRE

Il giorno dopo l’arresto Giuseppe Lacarpia era rimasto ferito in seguito a una caduta dal letto al castello che gli aveva causato ferite non gravi: per alcune fonti, citate dalla Gazzetta del Mezzogiorno, si era trattato di un tentato suicidio. Dopo la notizia del suo suicidio in carcere, la figlia Antonella l’ha condivisa su Facebook usando come didascalia delle emoji che fanno festa con coriandoli e cappellini. Nel suo profilo, così come su quello degli altri figli della coppia e sulle pagine di nipoti e amici, sono tanti i post dedicati alla donna vittima di femminicidio.



LE VIOLENZE IN FAMIGLIA

Stando a quanto riportato dai Rainews, c’erano state diverse aggressioni in famiglia. Angela Turturo era finita tre volte in ospedale, inoltre il marito 15 anni fa circa era finito in carcere con l’accusa di aver provato a uccidere il figlio che era intervenuto durante una lite tra i genitori. In quella circostanza l’uomo avrebbe usato un coltello. Una delle figlie aveva raccontato agli agenti che la mamma sentiva che prima o poi l’avrebbe uccisa.