Giuseppe Nolfo è il marito di Nina Sophie Rima, la influencer che ha deciso di raccontare i drammi della sua vita in una autobiografia dal titolo “Tutto quello che non t’aspetti”. A soli 15 anni viene stuprata, mentre a 17 anni dopo un incidente in moto si ritrova a cambiare per sempre la sua vita. Sophie viene operata e le viene amputata una gamba. E’ l’inizio di una nuova vita, una nuova consapevolezza per la influencer cresciuta senza una faglia: madre assente, padre non pervenuto, ma anche servizi sociali e scuola che fanno orecchie da mercante. Così Sophie cresce da sola perdendosi e finendo in circoli viziosi come quello della droga di cui ne parla senza remore nel suo primo libro in cui c’è una dedica speciale alle figlie Ella Non e Lea Luna nate dall’amore con il compagno Giuseppe Nolfo.
Nessuna pausa su cosa un giorno le sue figlie possano pensare leggendo il suo libro, visto che Sophie dalla pagine di Vanity Fair ha precisato: “le avrò già preparate. A tempo debito racconterò loro quanto la droga possa ingannarti: il divertimento dura pochissimo e, subito dopo, diventa un bisogno, qualcosa che non riesci a controllare e che ti fa sentire uno schifo. Uscirne è difficilissimo”.
Nina Sophie Rima nel suo libro il dramma di una vita, ma anche l’amore per Giuseppe Nolfo e le figlie
Un libro confessione quello di Nina Sophie Rima che deciso di raccontare tutta la sua vita: dal grande dolore alla rinascita grazie anche all’amore per il compagno Giuseppe Nolfo e le sue due figlie. Non ha paura che i suoi fan e follower possano cambiare idea su di lei, anzi questo libro è un atto d’amore verso se stessa. “Chi capirà, mi vorrà più bene di prima. Chi giudicherà, se ne andrà. Ma tanto io non voglio avere niente a che fare con la gente che giudica” – ha detto la influencer che parlando del suo primo libro lo descrive come “un’autobiografia romanzata” visto che ha cambiato tutti i nomi.
Tra i momenti più forti del libro l’incidente in moto e l’amputazione della gamba: “7 anni fa in questo giorno perdevo una gamba, il mio piede sinistro, cinque dita, un neo e una voglia sul polpaccio. Forse anche un po’ di innocenza. Quell’incidente però non si è portato via la mia vita, ne la voglia di viverla!”.