La risposta al Covid dipende dai nostri geni, perentorio Giuseppe Novelli. Il noto genetista dell’Università di Roma Tor Vergata è intervenuto ai microfoni di Elisir per commentare le ultime scoperte in campo medico sul virus: «Ognuno di noi risponde al Covid in maniera diversa: questo dipende dai nostri geni. Il virus è lo stesso, ma alcuni hanno una forma più lieve, altri una forma più grave, altri ancora finiscono in terapia intensiva. Questo ad esclusione dei fattori concomitanti: la differenza la fanno i geni».



Nel corso del suo intervento, Giuseppe Novelli ha spiegato che il 20% dei malati gravi a causa dell’infezione deve fare i conti con un difetto genetico: «Studiando il DNA di tante persone, con forme diverse di malattia, abbiamo scoperto che nel 20% dei malati gravi c’è un difetto in quello che noi chiamiamo la prima linea di difesa, l’immunità innata, soprattutto a carico dell’attore principale, l’interferone. Quando noi incontriamo un virus o un batterio, l’organismo non fa in tempo a fare gli anticorpi e manda avanti il commando. Se questa linea di difesa viene sfondata, i danni aumentano».



GIUSEPPE NOVELLI TRA GENI E COVID

Una scoperta importante che potrebbe dare il via a percorsi personalizzati nella cura della malattia: «Chi ha un difetto nell’interferone può sviluppare una forma grave e va trattato in modo differente, come con cicli di interferone ad personam». Giuseppe Novelli ha poi evidenziato a proposito di chi ha sintomi gravi nonostante le tre dosi di vaccino: «Questo lo stiamo verificando nei vaccinati, va studiato se c’è un difetto. Il vaccino aiuta, ma l’immunità innata lavora con il vaccino, perché il virus va eliminato». Infine, Giuseppe Novelli si è soffermato sul caso delle persone non vaccinate che si infettano ma senza sintomatologia: «Queste persone hanno una capacità di eliminazione del virus più veloce di tante altre, è dato dall’immunità innata. Questa immunità riguarda tutti i virus e tutti i batteri, tutto ciò che è estraneo al nostro organismo».

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