Dopo le parole di Giuseppe Pecorare, su Inter Juventus del 2018 arriva un nuovo retroscena fonito dal Corriere dello Sport. Il quotidiano ha ripercorso quanto accaduto in quella sfida dalla mille polemiche, concentrandosi sul protocollo Var: nella stanza della video tecnologia, infatti, gli arbitri avrebbero utilizzato alcuni escamotage per aggirare il protocollo ed aiutare Orsato, in campo per dirigere il derby d’Italia. «Già nei giorni successivi alla partita, la storia che arrivava da San Siro raccontava di una sorta di suggerimento quasi involontario da parte del VAR all’internazionale di Schio, ma che in realtà farebbe parte di una sorta di segnalazioni indirette che spesso vengono usate». I fischietti presenti in sala Var avrebbero tentato di suggerire a Orsato di ammonire Pjanic, suggerimento che non è stato colto dal direttore di gara. Ricordiamo che Orsato non ha più diretto il Biscione da quella gara… (Aggiornamento di MB)



GIUSEPPE PECORARO, LE RIVELAZIONI DELL’EX FIGC

A mesi dalle sue dimissioni da capo della Procura Federale FIGC, Giuseppe Pecoraro si toglie qualche sassolino dalla scarpa in un’intervista esclusiva rilasciata questa mattina a Il Mattino, svelando retroscena ben inquietanti su alcuni che sono stati gli episodi più discussi delle ultime stagioni della Serie A. Uno tra tutti è certo la sfida tra Inter e Juventus del campionato 2018, che si rivelò decisiva per l’assegnazione dello scudetto e dove a far scoppiare le polemiche era stata la mancata ammonizione (e di conseguenza anche l’espulsione) del bianconero Pjanic, dopo fallo su Rafinha. La sfida che allora vide l’arbitraggio di Daniele Orsato fu occasione di tensioni importanti nel mondo del calcio ed ebbe dirette conseguenze anche sulla decisione dello stesso Pecoraro di dimettersi. “ Avevo avuto esposti, sottoscritti, di associazioni, tifosi, organizzazioni sul suo operato e per non sbagliare chiesi ai miei vice se era il caso di aprire o no un procedimento” le parole dell’ex numero 1 della procura FIGC, che sull’episodio non ha risparmiato dettagli: “Io non credo che avremmo trovato prove di malafede e chiesi all’Aia prima e poi alla Lega, ai soli fini conoscitivi, i dialoghi audio-video tra Var e arbitro di quella partita. Ce li diedero solo a inizio campionato successivo. Ma lì ci fu la sorpresa. Apriamo il file e l’unico episodio in cui non c’è audio registrato era l’unico che ci importava: quello tra Orsato e il Var che aveva portato alla mancata espulsione di Pjanic”. Motivo di tutto ciò? A Pecoraro risposero che i file non c’erano, senza fornire ulteriori spiegazioni: “Sono certo che non ci sia stato dolo, ma ero obbligato a procedere, anche perché dovevo dare delle risposte a quegli esposti. Alla fine ho archiviato”.



GIUSEPPE PECORARO: “INTER NAPOLI? SFIDA DA SOSPENDERE MA MAZZOLENI…”

Ma non è stata solo quella particolare partita chiaramente a spingere Giuseppe Pecoraro ad annunciare le proprie dimissioni lo scorso dicembre: pure anche tanti episodi di razzismo vericatisi anche nel campionato della Serie A hanno ben contribuito. Forse uno su tutti, ovvero la partita tra Napoli e Inter e che secondo molti (e secondo lo stesso Pecoraro) doveva venir sospesa dall’arbitro Mazzoleni, per cori razzisti. L’ex capo della procura federale ha affermato: “La mancata interruzione del gioco di Inter-Napoli e la difesa d’ufficio dell’arbitro Mazzoleni non le ho mai mandate giù. E non c’entra nulla che sono tifoso del Napoli. Ma Mazzoleni disse che non aveva sentito nulla, mentre i miei ispettori a bordo campo stranamente avevano sentito tutto e pure riferito. Era un momento strano. Gli incidenti fuori dallo stadio, il clima dentro San Siro: mi aspettavo una reazione forte da parte dell’arbitro, cosa che è avvenuta giustamente qualche tempo dopo da parte di Rocchi in Roma-Napoli”. Pecoraro poi ha aggiunto in chiusura: “Il razzismo e la discriminazione territoriale sono una cosa insopportabile. Per me il gioco andava interrotto anche quella sera, come da quel momento in poi è successo”.

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