Giuseppe Pedrazzini, nuovo sopralluogo in casa
Gli inquirenti che indagano sulla morte di Giuseppe Pedrazzini, il 77enne di Toano (Reggio Emilia) trovato morto in un pozzo a pochi metri dalla sua abitazione, vogliono fare chiarezza su diversi aspetti. Il primo avrebbe a che fare con la data esatta della morte. Il caso sarà al centro della nuova puntata di oggi di Quarto Grado, che renderà conto dell’ultimo sopralluogo nell’abitazione di Giuseppe Pedrazzini. Ad intervenire nei giorni scorsi, come riporta La Gazzetta di Reggio, sono stati i carabinieri del Reparto Analisi Criminologiche (Rac) e del Reparto Investigazioni Scientifiche (Ris), i quali hanno cercato di raccogliere ulteriori informazioni dai luoghi nei quali la vittima ha vissuto insieme alla moglie Marta Ghilardini, alla figlia Silvia ed al genero Riccardo Guida.
Tutti e tre risultano indagati per sequestro di persona, omicidio, soppressione di cadavere e truffa ai danni dello Stato. Dopo il loro arresto però, il gip non ha convalidato il fermo rimettendoli in libertà. Tuttavia nei prossimi giorni, esattamente il 20 giugno, si terrà l’udienza nel corso della quale si ridiscuterà della misura cautelare per i tre.
Marta Ghilardini, moglie di Giuseppe Pedrazzini: “Mi manca”
La moglie di Giuseppe Pedrazzini, Marta Ghilardini, è l’unica dei tre ad aver l’obbligo di dimora a Teano, mentre genero e figlia devono restare fuori regione. La donna nei giorni scorsi ha parlato al pm negando l’omicidio del marito Giuseppe Pedrazzini ma parlando d morte naturale. In merito al cadavere di Beppe finito nel pozzo, punterebbe il dito contro figlia e genero. Nel corso degli ultimi sopralluoghi nell’abitazione, era presente anche lei accompagnata dall’avvocatessa che la difende Rita Giglioli. Marta Ghilardini, come riferisce La Gazzetta di Reggio, avrebbe assistito in parte ai sopralluoghi limitandosi a dire: “Mi manca mio marito…”.
A parlare, come riferisce il medesimo quotidiano, è stata anche la figlia Silvia Pedrazzini, che ha giustificato la presenza ridotta di denaro sul conto della madre. “Noi abbiamo due bancomat”, ha dichiarato, spiegando che quello della madre Marta Ghilardini sarebbe nella casa sotto sequestro. “Non so se sia stata fatta per lei istanza per ritirare i suoi effetti personali”, ha aggiunto, spiegando che i conti sarebbero due, cointestati, “io con mio padre e io con mia madre”. Inoltre, ha precisato, “le utenze e le bollette sono state pagate da me, tramite internet banking”.