Economista, nella segreteria nazionale del Pd ed esperto di Mezzogiorno in quanto vicedirettore dello Svimez, l’Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Sud: per Giuseppe Provenzano il “patentino” di presentazione nel nuovo Governo Conte-bis si prospetta decisivo anche per la sua forte contrarierà al progetto di Autonomia avanzata dalla Lega di Veneto e Lombardia. La riforma sull’Autonomia differenziata, spiegava Provenzano sulla rivista Limes, «deve mirare all’unità nazionale e non al suo contrario», spiegava l’attuale nuovo Ministro del Sud. Questa mattina, prima di salire al Colle per il giuramento con tutti gli altri Ministri, Provenzano ha scritto su Facebook «Ho sentito in queste ore tutto il peso dei dubbi e delle responsabilità. Tornerò più avanti sulle ragioni politiche della scelta del Pd. Il pensiero va a molte persone, in questo momento. Non posso citarle tutte, ma una sì: Andrea Orlando, compagno e punto di riferimento in questi anni di battaglie, che ieri ci ha regalato una grande lezione umana e politica». Al termine del post, ancora il Ministro conclude «P.S. Mi dicono che domattina dovrei salire al Quirinale. C’è il giuramento e non so cosa mettermi…». (agg. di Niccolò Magnani)



L’ECONOMISTA SVIMEZ AL MINISTERO PER IL SUD

Giuseppe Provenzano è il nuovo ministro del Sud del governo Conte Bis, intesa fra Movimento 5 Stelle e Partito Democratico. Giovanissimo, classe 1982 (37 anni compiuti lo scorso mese di luglio), è originario di San Cataldo, comune in provincia di Caltanissetta (Sicilia). Laureatosi in giurisprudenza all’università di Pisa, poi specializzatosi presso la scuola di eccellenza superiore Sant’Anna, si è sempre interessato al Mezzogiorno, come confermato dalla carico di vicedirettore dello Svimez, l’Associazione per lo sviluppo dell’industria appunto nel sud della nostra penisola. Esponente del Partito Democratico, ha sempre avuto nel politico e sindacalista Emanuele Macaluso, siciliano come lui, il suo grande punto di riferimento. E’ infatti dedicato proprio a Macaluso l’ultimo libro scritto dal neo-ministro, “La sinistra e la scintilla”, in cui vengono criticati il renzismo e la perdita di alcuni valori degli ultimi anni della sinistra.



GIUSEPPE PROVENZANO MINISTRO DEL SUD, CHI È?

Provenzano, una volta ricevuto l’incarico dal premier Conte, si è presentato così: “Il segretario Zingaretti con cui ho attraversato questo agosto travagliato, mi ha chiesto di far parte della squadra di un governo che dev’essere di svolta, lo ringrazio per questo, ma non solo. Il pensiero va a molte persone, in questo momento. Non posso citarle tutte, ma una sì: Andrea Orlando compagno e punto di riferimento in questi anni di battaglie, che ieri ci ha regalato una grande lezione umana e politica. Ho accettato la proposta del Presidente Giuseppe Conte perché il Sud è il cuore della questione italiana ed europea, ma può essere anche la soluzione. Il Mezzogiorno è stata la mia professione, sarà per sempre la mia vocazione. L’impegno è ora di svolgere questa alta funzione con disciplina e onore”. Come ricorda Repubblica, Provenzano è molto vicino anche a Gianni Cuperlo, noto deputato Dem, che lo aveva già proposto nel governo Renzi con il ruolo di sottosegretario.



LA CARRIERA POLITICA

PIl neo ministro del Sud ha scritto su l’Unità, Il Riformista, l’Huffington Post e Le Ragioni del Socialismo, è inoltre membro del Comitato di redazione della Rivista economica del Mezzogiorno, ed è stato fra il 2012 e il 2014 a capo della segreteria dell’Assessore per l’Economia della Regione Siciliana (giunta Crocetta), nonché consulente fra il 2013 e il 2014 dell’ex ministro dell’ambiente Andrea Orlando, e di Giovanni Legnini quanto era sottosegretario alle Finanze nel 2014. Dopo le primarie del 2019 è entrato a far parte della Direzione Nazionale del Partito Democratico, e dal giugno di quest’anno fa parte della Segreteria Nazionale Dem con il ruolo di responsabile delle politiche di lavoro. Nel 2010 ha criticato la scelta del PD di sostenere l’ex governatore siciliano Raffaele Lombardo, mentre nel gennaio del 2018, come ricorda Wikipedia, ha rifiutato di candidarsi perché messo in lista dopo Daniela Cardinale, figlia dell’ex ministro e deputato, Salvatore Cardinale.