Dall’Oscar al rapporto con Silvio Berlusconi, Giuseppe Tornatore a tutto tondo ai microfoni del Giornale. Il celebre regista ha ripercorso la sua carriera, a partire dall’azzardo “Nuovo cinema paradiso”: “Pensavo di farlo come quarto o quinto, per avere più esperienza. E’ stato un azzardo. Pensi che all’inizio non fu applaudito. Lo giudicarono lungo e prolisso. Ho deciso di tagliarlo di una decina di minuti ma abbiamo dovuto aspettare il passaggio a Cannes perché fosse capito”.
Giuseppe Tornatore ha sottolineato di aver tenuto talmente tanto a “Nuovo cinema paradiso” da aver rinunciato a tutti i suoi compensi: “Mi bastava farlo. Se questo non è stato un tradimento dei miei propositi…”. Ma poi qualcosa guadagnò grazie al produttore Franco Cristaldi, al quale strappò di mano l’Oscar conquistato: “Mi avvertirono che lui andava famoso per anticipare la consegna. Così a me sarebbe toccata la copia. Invece, quella sera, salii per primo sul palco e la copia andò a lui”.
Giuseppe Tornatore tra la serie e Berlusconi
Primatista per il discorso più sintetico della storia degli Oscar, Giuseppe Tornatore ha rivelato di aver girato una serie tv su “Il camorrista” che non andò mai in onda: “Verissimo. Aveva lo stesso cast e i medesimi protagonisti. Non fu mai trasmessa perché il film ebbe disavventure giudiziarie e i produttori decisero di non voler correre altri rischi. Ora è riemersa dai cassetti e presto apparirà ma non so ancora bene dove. Ero in anticipo sui tempi”. Giuseppe Tornatore si è poi soffermato su Silvio Berlusconi: “Non ci siamo mai conosciuti di persona. Ma tengo a dire che è stato corretto e non ha mai fatto pressioni o critiche. Nemmeno quando Medusa produsse Baaria. Si disse che era comunista? Si dissero tante cose non vere. A cominciare da questa e dagli strali di Berlusconi. Tutte falsità. In Baaria avevo ricostruito il mio quartiere settant’anni dopo, in modo pignolo e puntiglioso”.