Giuseppe Tucci, vigile del fuoco di 34 anni, è morto picchiato da un buttafuori in discoteca nel giugno del 2023. La mamma, Lella, racconta: “Ero presente a tutte le udienze ma l’assassino non l’ho mai guardato in faccia, per me non esisteva. Non esiste. Nonostante lui abbia cercato di attirare gli sguardi”. Il papà è di diverso avviso: “Io lo volevo guardare in faccia per chiedergli il motivo. Perché? Lo ha fatto per nulla. Mio figlio ha incontrato un diavolo. Volevo sapere perché avesse avuto tanta cattiveria: anche quando era a terra continuava a picchiarlo. Ha distrutto la mia famiglia, mia moglie e me. Lui non mi ha guardato mai, neppure all’ultimo processo: non ha alzato lo sguardo. Purtroppo siamo impotenti, dobbiamo soffrire”.
Anche Claudio, il papà di Giuseppe, era vigile del fuoco. Del figlio, racconta: “Amava il suo mestiere come me, come tutti noi. Seguendo le mie orme, era riuscito a farcela dopo tanto tempo. Questo diavolo ci ha tolto questo sogno”.
Giuseppe Tucci, i genitori: “Ce lo hanno ucciso senza ragione”
La mamma di Giuseppe Tucci, Lella, spiega: “Mio figlio ha guardato il display di una ragazza e questo buttafuori ha portato fuori mio figlio dalla discoteca. Ma pare che questo sia uscito e abbia cominciato a picchiarlo come una furia”. Il papà, Claudio, ribadisce: “Non era vero che era ubriaco, ci ha fatto male sentire queste cose. Il buttafuori lo ha preso da dietro, come Hulk. Non è stata una disgrazia o un incidente ma un assassinio vero e proprio contro nostro figlio”.
Giuseppe Tucci ha lasciato non solo due genitori, ma anche un bambino: “Suo figlio è un ragazzo forte, cerchiamo di fare la nostra parte come nonni ma lui vuole stare a Rimini, dove il papà stava realizzando tanti sogni. Ormai si è ambientato e non è voluto tornare giù”. I genitori di Giuseppe Tucci hanno donato gli organi: “La sua vita è finita inutilmente a 34 anni ma qualcuno ha cominciato a rivivere grazie a lui” raccontano in lacrime. “Lo hanno ucciso per nulla”, ripetono entrambi, che spiegano di provare “una rabbia continua” per l’uccisione senza ragione del figlio.