Giuseppe Vacca, filosofo, storico e politico parla della situazione politica attuale e dell’intenso rapporto tra fede e filosofia. Ospite della trasmissione Soul, in onda su Tv2000, parla della guerra che flagella l’Ucraina e coinvolge il Vecchio Continente come “concepita in maniera tale da scaricare le maggiori conseguenze sull’Europa, probabilmente in maniera tale da impedirne il futuro percorso” e la ritiene “un azzardo infondato da parte dell’amministrazione americana”. Per Giuseppe Vacca “questa è una guerra pianificata tra Putin e Xi Jinping, basta leggere la dichiarazione di febbraio dei due, come si ridisegna l’ordine mondiale e si riduce la presenza egemonica degli Stati Uniti nel Mediterraneo, e questo è un obiettivo ormai vicino”.



Come ha illustrato Giuseppe Vacca, “questa guerra ha bloccato il processo europeo, perché ha offerto alla Germania la possibilità di riarmarsi, cosa che non poteva fare per il trattato di pace, e allude al fatto che si tornerà prima o poi in un processo diverso fin nelle fondamenta da quella che è stata l’Europa di Maastricht”. Una situazione in cui “la Germania decide il futuro dell’Europa”.



Giuseppe Vacca, “l’Occidente si sta allontanando dalla gente, partiti sono una caricatura”

Giuseppe Vacca, intervistato nel corso della trasmissione Soul su Tv2000, parla dei tempi in cui viviamo dipingendo un “mutamento antropologico profondissimo della composizione sociale dell’Occidente, per cui quelli che erano i ceti medi intellettuali sono invece congelati in una cristallizzazione autoreferenziale in un cultura pseudo dei diritti, il cui presupposto è il progressivo distanziamento dalla povera gente, perché non è più un tema centrale dell’agenda. Questa politica non prevede una connessione sentimentale dei dirigenti con i diretti, anzi, prevede il contrario”.



Secondo la sua visione, infatti, “le scuole politiche oggi ci sono, ma spesso sono passerelle performative com’è la politica in cui non viviamo. Non è una questione italiana, è una questione di come l’Occidente sta facendo male a se stesso, di come non è capace di affrontare la complessità di un mondo multipolare come questo”. Per Giuseppe Vacca, “i partiti ci sono ma sono una caricatura dell’origine” poiché “la diffusione dei partiti nell’Europa dell’Ottocento avviene per effetto di una lunga durata della Rivoluzione francese, quindi c’è una potenza egemone perché la sua cultura si diffonde in tutto il mondo e diffonde dei modelli, tra cui il partito politico”. E non risparmia una stoccata ai “partiti miserevoli” che “sono rimasti nella povera Europa che vede traballare una secolare civiltà politica”, parlandone come di un “riverbero locale e periferico di una manipolazione politica”.

Giuseppe Vacca, “fede e filosofia si basano sulla stessa domanda”

Giuseppe Vacca ha anche parlato della fede e del rapporto che ha con essa e la religione. “Io nel ’94 ho avuto un tumore, mi sono ricoverato dopo che la cosa era scoppiata improvvisamente a Bari – ha ricordato ospite del programma Soul – Ne sono uscito e non escludo l’effetto delle molte preghiere che sono state dette in giro”. Per lo storico, “la domanda c’è sempre, questa è la base della fede e anche della filosofia: ‘che c‘è oltre di me?’. Per fortuna non sei solo, così fai i conti con gli altri e con la morte

E in merito alla religione, Giuseppe Vacca ricorda di quando “nella conferenza di Bergamo” Palmiro Togliatti “arriva a dire in dialogo con Papa Giovanni e don Giuseppe de Luca qualcosa che nessun marxista aveva mai detto e che è l’embrione di una rivoluzione marxista dirompente: ‘sulla religione abbiamo sbagliato tutti, dagli Illuministi del Settecento e i materialisti dell’Ottocento, la religione è un fatto autonomo e irriducibile, irrinunciabile con cui fare i conti’”. E conclude come ancora oggi “il 90% del marxismo ha sul groppone un eccessivo peso dell’Illuminismo