Lavori socialmente utili per gli studenti violenti: questa la ricetta di Giuseppe Valditara. Il ministro dell’Istruzione e del Merito a impresso un cambio di marcia nel mondo della scuola e la nuova proposta ha trovato  grande condivisione all’interno del governo Meloni. Intervenuto all’incontro Italia-Direzione Nord, evento organizzato al Palazzo delle Stelline di Milano, Valditara ha ribadito la necessità di trovare delle forme diverse di sanzioni nei confronti degli alunni che non hanno la capacità di rispettare le regole.



“Una cosa che mi è parsa molto utile sono i lavori socialmente utili”, l’analisi di Giuseppe Valditara, che ha poi aggiunto: “Soltanto lavorando per la collettività, umiliandosi anche, evviva l’umiliazione che è un fattore fondamentale nella crescita e nella costruzione della personalità, di fronte ai suoi compagni, è lì che si prende la responsabilità dei propri atti e fa lavori per la collettività. Da lì nasce il riscatto”. Il ministro ha parlato anche di “stigmatizzazione pubblica”. Ma alcuni suoi passaggi hanno sollevato il dibattito all’interno del mondo politico.



GIUSEPPE VALDITARA RILANCIA I LAVORI SOCIALMENTE UTILI

Le parole di Giuseppe Valditara sui lavori socialmente utili sono state elogiate dalla maggioranza di centrodestra, ma non sono mancate le note stonate secondo l’opposizione. Il riferimento all’umiliazione, infatti, non è piaciuto alla sinistra. Tra i primi a prendere posizioni il Partito Democratico con la deputata Rachele Scarpa: “La scuola che ha in mente Valditara rinuncia completamente alla sua missione: essere un ambiente inclusivo e accogliente, dove chi è in difficoltà trovi sostegno, punti di riferimento, supporto psicologico, strumenti culturali e sociali per uscirne”. Piuttosto netta la posizione anche di Alleanza Verdi-Sinistra, questa l’analisi della capogruppo alla Camera Luana Zanella: “Incredibili e inaccettabili le parole del ministro Valditara che, evidentemente, non ha compreso il senso dei lavori socialmente utili. Essi non hanno nulla a che fare con l’umiliazione, la sottomissione, sono ben altro, valorizzano il bene comune e la collettività. Si merita la rivolta degli studenti e noi saremo con loro”. Bocciatura, infine, anche dal Terzo polo, così il renziano Ivan Scalfarotto: ”Dopo l’abominio, l’umiliazione. Ne abbiamo una al giorno. Ma non potrebbero rimboccarsi le maniche e lavorare invece di dire scemenze?”.

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