Giuseppe Verdi un grande talento fin dalla tenera età
Giuseppe Verdi e l’opera Aida concludono le tre serate evento de “La grande opera all’Arena di Verona“, un ciclo di appuntamenti speciali raccontati da Pippo Baudo e trasmessi in prima serata su Rai3. Un evento speciale che ha voluto idealmente trasportare il pubblico televisivo all’interno dell’Arena di Verona per godere della grande opera italiana.
L’ultimo appuntamento è dedicato al grandissimo compositore de Le Roncole, piccola frazione della città di Busseto, in provincia di Parma, dove Giuseppe è nato il 10 ottobre del 1813. Sin da bambino dimostra una grande predisposizione e passione per la musica; pur provenendo da una famiglia discreta, Giuseppe grazie al supporto del padre e del maestro del paese Pietro Baistrocchi, a soli sei anni sa già suonare l’organo e il pianoforte. Giovanissimo compone le prime sinfonie, ma anche pezzi di musica sacra e marce per banda. Dopo aver conseguito il diploma al Ginnasio si trasferisce a Milano per dedicarsi alla carriera musicale. Muove i primi passi presso la Scala dove è allievo del maestro concertatore della Scala.
Giuseppe Verdi opere: il successo internazionale col “Nabucco”
Proprio al Teatro La Scala di Milano, Giuseppe Verdi va in scena con sua prima opera “Oberto, Conte di San Bonifacio”, ma è qualche anno dopo che il compositore conquista la grande popolarità grazie all’opera “Nabucco” considerata l’opera più risorgimentale del compositore italiano. Al suo interno, infatti, è presente il celebre coro “Va pensiero”. Con il “Nabucco”, Verdi conquista il mondo: dopo 57 repliche a La Scala di Milano, la sua opera conquista Barcellona, Vienna, Parigi, Lisbona, Berlino, Amburgo, New York e Buenos Aires.
Successivamente si trasferisce a Parigi dopo porta in scena presso l’Opéra di Parigi un’altra delle sue opere più importanti: “Macbeth” considerato dai critici il suo capolavoro giovanile. Lascia Parigi e ritorna in Italia dove, nel 1853, compone tre opere senza tempo: “è “Rigoletto”, “Il trovatore” e “La traviata”. Per un paio di anni riduce le sue composizioni fino al 1871 quando a Il Cairo debutta l’ “Aida”, una delle sue opere di maggior successo.