Villa Verdi, la sontuosa dimora che ospitò Giuseppe Verdi a Sant’Agata di Villanova, nel Piacentino, sarà messa in vendita all’asta, con lo Stato che avrà diritto di prelazione. L’ufficialità della notizia giungerà mediante l’emissione di apposita ordinanza da parte del tribunale di Parma e a riferirne i dettagli è stata l’agenzia di stampa ANSA, sulle cui colonne si legge che gli eredi non sono mai riusciti a trovare un accordo e, considerato che nessuno ha la possibilità di liquidare gli altri, si dovrà procedere alla vendita.



Termina così la sfida legale fra i quattro fratelli Carrara Verdi (Maria Mercedes, Ludovica, Angiolo ed Emanuela, quest’ultima deceduta nel 2020), avente come oggetto del contendere la villa che contiene numerosi ricordi della vita e delle opere di Giuseppe Verdi. “C’è tanto rammarico – ha asserito Angiolo Carrara Verdi, parlando a ‘Libertà’ – era solo una questione di tempo. Si sapeva che sarebbe successo. Non trovando un accordo, la villa era destinata a questa sgradevole fine. Un finale che di certo non mi sarei mai augurato, ma di fronte cui non posso nulla. Non ho la possibilità di rilevare le quote degli altri e, pertanto, la dimora sarà messa in vendita”. La Cassazione ha infatti confermato che l’eredità di Alberto Carrara Verdi, deceduto nel 2001, deve essere divisa tra i figli in parti uguali.

GIUSEPPE VERDI, VILLA FINISCE ALL’ASTA. ANGIOLO CARRARA VERDI: “NON DIVENTI SOLO UN FREDDO MUSEO”

Angiolo Carrara Verdi ha aggiunto: “Ce l’ho messa tutta, ho provato a fare il massimo, a mantenere la villa di Giuseppe Verdi nel miglior modo possibile. Ho rispettato la volontà del Maestro. Lui l’aveva lasciata all’erede universale Maria Cristina Filomena perché voleva restasse una casa viva, che doveva continuare ad essere abitazione. Mi auguro dunque che chi interverrà in futuro la tratti allo stesso modo, come dimora. Non può diventare solo un freddo museo.

Resta in piedi, peraltro, la causa contro lo Stato per i carteggi verdiani, espropriati alla famiglia Carrara Verdi: “Noi abbiamo sempre e solo rispettato la volontà del Maestro, che desiderava che quei documenti non venissero divulgati, e non intendiamo arrenderci. Non è una partita finita”. Nel dettaglio, si tratta di oltre 600 fogli di abbozzi e schizzi di opere, per la maggior parte inediti, di Giuseppe Verdi.