Ogni tanto fa capolino l’idea di un’Alta Corte di giustizia esterna al Csm che possa esercitare la giurisdizione disciplinare su tutti i magistrati. Una proposta che finalmente interromperebbe quel nucleo di potere che la magistratura si è auto-attribuita dai tempi di Mani Pulite, che l’ha resa intoccabile, nascondendo e censurando scandali gravissimi, come abbiamo visto negli ultimi tempi. La proposta è stata rilanciata durante il recente Forum Ambrosetti da chi già ne aveva parlato in passato, Luciano Violante, ex magistrato ed ex politico, e raccolta da un altro personaggio che l’aveva anche lui sostenuta e ancora la sostiene, l’avvocato ed ex parlamentare Gaetano Pecorella. “Il problema” ci ha detto in questa intervista Frank Cimini, giornalista già al Manifesto, Mattino, Agcom, Tmnews e attualmente autore del blog giustiziami.it, “è che anche questa volta come nelle precedenti cadrà nel nulla. La magistratura farà subito il solito muro di gomma, e difficilmente si troveranno i numeri come anche la volontà del Parlamento di fare riforme che incidano sui poteri che la magistratura si è ricavata con la complicità della politica stessa”.
Si torna a parlare di un’Alta Corte di giustizia che eserciti la giurisdizione disciplinare sui magistrati. Che ne pensi?
Non è una cosa nuova, è già stata proposta altre volte. Ritengo, come le altre volte, che sia una buona proposta, un’idea necessaria, però si continua a far finta di non capire.
Che cosa?
Che prima di tutto, prima di ogni riforma, c’è un problema di mentalità, di cultura giuridica e politica. Purtroppo non mi sembra ci siano le condizioni perché l’idea vada in porto, perché la magistratura ogni volta che si parla di cambiare qualcosa diventa subito un muro di gomma.
II pg di Palermo, Scarpinato, ha già parlato di “un assalto finale della politica per riavere le mani libere”.
Scarpinato e Gratteri dicono cose preoccupanti.
C’è la paura di una certa magistratura, che dai tempi di Mani Pulite si è attribuita un potere indefinito, che questo potere possa venir messo in discussione?
Sì, hanno paura, ma il problema è che difficilmente si trovano i numeri, ma anche la volontà del Parlamento di fare riforme che incidano sui poteri che la magistratura si è ricavata con la complicità della politica. Questo non lo dobbiamo mai dimenticare: la politica ha fatto una serie di autogol, uno dietro l’altro. Sono quarant’anni che la politica fa autogol.
Quindi? Non se ne farà niente?
Ogni tanto si avanza qualche proposta per rimediare, ma il problema è che non si riesce a concludere un cambiamento reale, perché la situazione ormai si è incancrenita. Ci sarebbe bisogno di una nuova mentalità da parte della magistratura, che sì non è completamente unita e omogenea al suo interno, ma è anche vero che chi dà le carte per conto della magistratura è quella parte di magistratura associata che ha sempre fatto politica. C’è una incapacità del resto della magistratura di ribellarsi a questa leadership e anche i politici sono ricattabili.
Ma non c’è una nuova generazione di magistrati cresciuta al di fuori di Mani Pulite che possa prendere il posto di questa magistratura incancrenita?
È qualcosa di cui bisognerebbe parlare più avanti, fra un po’ di tempo. Adesso personalmente non vedo una nuova generazione. Anche la ribellione a Milano che ha impedito il trasferimento di Storari ritengo vada letta come un documento contro il procuratore Greco per lo scontento con cui aveva gestito l’ufficio, più che qualcosa in difesa di Storari. C’è sempre dietro qualcosa fatto di ripicche e vendette, anche se in questo caso si può dire che erano giustificate, perché Greco si è rivelato un flop. Più che mostrare solidarietà hanno colto la palla al balzo per dare un colpo finale all’immagine di Greco alla vigilia del suo pensionamento.
Tornando all’idea di un’Alta Corte di giustizia indipendente, si parla di escludere i magistrati e affidarla a personaggi esterni, più tecnici. Che ne dici?
Teniamo presente che nessuno viene da un altro pianeta, sia giuristi che docenti universitari, nessuno è super partes. Ripeto, la proposta è buona, ma di difficile realizzazione. Trovare le persone è un problema, perché sarebbe un muro contro muro anche lì. La mia impressione è che anche questa volta non succederà niente. Il Csm è convinto che fatto fuori Palamara si è risolto tutto, invece non è così, con un Presidente che continua a stare zitto, favorito dal fatto che il suo mandato sta per finire.
Ma di cosa ha paura Mattarella per giustificare il suo silenzio assordante?
Non ha paura di qualcosa per sé, lui non vuole metterci le mani, il suo comportamento è sempre stato questo. È vero che non ha il potere di sciogliere il Csm, ma poteva indurre la maggior parte dei componenti a dimettersi, eppure non l’ha fatto. Non ha usato poteri che non ha, però ci sono poteri non reali che poteva utilizzare per cercare di voltare pagina. In fondo Mattarella pensa di passare la palla al suo successore quando crede che ci saranno nuovi equilibri. Ma se fanno tutti così, rimandando le decisioni ai posteri, non se ne esce. Non ha fatto neanche quel poco che poteva fare e si va avanti così.
(Paolo Vites)
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