E’ giusto sospendere dal lavoro gli operatori sanitari che hanno rifiutato il vaccino anti-Covid: questo quanto sancito dal giudice di Belluno, Anna Travia. Come riportato dai colleghi del Corriere del Veneto, il giudice ha respinto la richiesta avanzata da due infermieri e otto oss che non si erano sottoposti alla somministrazione della prima dose del farmaco contro il virus, per poi essere sospesi dalla Rsa in cui lavoravano.



La sentenza ha dato ragione alle due case di riposo coinvolte nella vicenda, parliamo della Sersa (Servizi Sociali Assistenziali S.r.l.) e della Sedico Servizi: entrambe avevano messo in ferie forzate gli operatori sanitari non vaccinati e avevano sottoposto questi ultimi alla visita del medico del lavoro. Il medico li aveva dichiarati inidonei al servizio, consentendo che venissero allontanati dalle loro attività senza stipendio.



“Giusto sospendere dal lavoro operatori sanitari che rifiutano vaccino”

Come evidenziato in precedenza, gli operatori sanitari hanno fatto ricorso sostenendo che la Costituzione dà libertà di scelta sul vaccino, ma il giudice di Belluno ha ritenuto insussistenti le ragioni dei ricorrenti. Come si legge nella sentenza, «è ampiamente nota l’efficacia del vaccino nell’impedire l’evoluzione negativa della patologia causata dal virus come si evince dal drastico calo dei decessi fra le categorie che hanno potuto usufruire delle dosi, quali il personale sanitario, gli ospiti delle rsa e i cittadini di Israele dove il vaccino è stato somministrato a milioni di individui». Al momento i dieci operatori sanitari non sono stati licenziati e, allo stato attuale, potrebbero tornare a lavorare nelle due case di riposo una volta cessata l’emergenza Covid-19.

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