Tanti i casi trattati ieri da Quarto Grado, trasmissione in onda tutti i venerdì sera su Rete Quattro, fra cui quello di Giusy Arena, la donna uccisa a Chivasso, in provincia di Torino, trovata sotto un cavalcavia con tre colpi di pistola. Il programma condotto da Luigi Nuzzi ha sentito varie persone che conosceva Giusy Arena, a cominciare da un vicino di casa che il giorno dell’assassinio ha vista Giusy Arena un po’ strana, non socievole come al solito: “L’ho vista che ha chiuso la porta – ha raccontato – ed è andata via, solitamente si fermava e parlavamo, ma quella volta non si è nemmeno accorta”.
Un altro vicino, invece, fa riferimento alle canzoni che la stessa Giusy Arena era solita cantare in strada, in mezzo alla gente: “Secondo me lei con ‘sceriffo’ fa riferimento ad un carabiniere con cui ha avuto qualche scontro, poi quando dice ‘la verità’ forse potrebbe fare riferimento alla casa, poi menziona anche il fratello, è difficile contestualizzarlo”. Così invece ha parlato un amico del fratello di Giusy, che ha visto il giorno dell’omicidio: “Non vi erano problemi per i lavori in casa, noi eravamo insieme, abbiamo preso il caffè, poi doveva andare a tagliare i capelli al figlio, e poi doveva vedersi proprio con Giusy visto che era il suo compleanno. Alla mattina siamo stati una mezz’oretta insieme qui al bar”.
GIUSY ARENA, UN’AMICA: “PRIMA SI VESTIVA BENE, SEMPRE CURATA, POI…”
Un’altra donna, che conosceva Giusy Arena, ha invece spiegato come la morte della madre l’avesse profondamente cambiata: “Si vestiva bene, era normale, si curava i capelli, se li tingeva, poi quando sua mamma si è sentita male che è stata messa in una struttura, si è lasciata andare, prima non era così. Cantava sempre e ragionava un po’ di più, ce l’aveva con un assistente sociale e diceva che le avevano portato via i bambini, ma non so se sia vero”.
Lo stesso assistente sociale è stato contattato da Quarto Grado, che però ha svelato: “La sua mente si era costruita una serie di castelli in aria e di storie parallele purtroppo (i gemelli a cui faceva riferimento Giusy Arena non sono mai esistiti ndr)”.