Durante la diretta di Ore 14 in onda su Rai 2 si è tornati a parlare brevemente del caso di Giusy Arena, uccisa il giorno del suo 52esimo compleanno a Chivasso, vicino a Torino, con tre colpi di pistola mentre era in sella alla sua bicicletta. Benvoluta da tutti, solare e spensierata, tutta la conoscevano come Giusy “la cantante”, e attorno al suo omicidio aleggia un’aura di mistero in merito ad un possibile movente. Nel frattempo, però, si indaga sulla pista economica, dopo aver scoperto l’esistenza di un’eredità che le avrebbe lasciato sua madre al decesso, un anno prima. Gli inquirenti in queste ore, come rivelato da Ore 14, hanno sottoposto alla prova del guanto il fratello di Giusy Arena.



La prova del guanto è fine ad inidividuare eventuali residui di polvere da sparo o residui annessi sulle mani e sui vestiti, ed è stata la dottoressa Roberta Bruzzone a spiegarne il funzionamento. “Sono dei tamponcini specifici”, spiega, “in grado di raccogliere i residui di sparo, solitamente vengono fatti su entrambe le mani, a volte anche sugli indumenti”. Tuttavia, continua la dottoressa Bruzzone, “è possibile avere falsi positivi, per esempio per le Forze dell’ordine” le quali possono, però, giustificare la presenza di residui sulla pelle, ma “per un soggetto qualsiasi, che non ha accesso alle armi, non è facile giustificare la presenza di residui nel caso risultasse positivo”. Il fratello di Giusy Arena, comunque, per ora non è ancora stato sottoposto a nessun provvedimento, quindi non è chiaro se gli inquirenti stiano effettivamente indagando su di lui o se si tratti di un test necessario, fine solamente ad escludere una possibile pista.



Giusy Arena: “L’ultima volta che le parlai era strana”

Omicidio di Giusy Arena a Chivasso, in provincia di Torino, la mattina della sua morte la donna era uscita di casa prima del solito. È quanto rivela la vicina di casa di Giusy “la cantante” in un’intervista esclusiva rilasciata all’inviata di Storie Italiane. Giusy era una persona abitudinaria e, come spiega la vicina, “il mercoledì mattina lei andava alla Caritas dove si recava tutte le settimane” racconta, e “mi ha salutato”. “L’ho vista alle dieci di mattina poi ha preso da mangiare ed è tornata subito a casa, prima del pranzo è andata via e non è più tornata”.



La vicina di casa di Giusy Arena, sentita da Storie Italiane, spiega che la donna era uscita di casa “verso le undici e mezza più o meno perché il Comune portava da mangiare” e ha lasciato davanti alla porta la cassetta del cibo. “A mezzogiorno lei non c’era a casa. Non è più tornata perché il mangiare è rimasto lì. Alle sette di sera lei non c’era, ho parlato da sola e ho detto ‘strano, la signora non c’è perché lei al massimo alle cinque torna a casa’”. La vicina rivela che “quando ho parlato l’ultima volta con lei era strana” e spiega che il fratello Angelo non passava trovarla di circa sei mesi. Allora Giusy “andava lei dal fratello, caricava la bici con la roba che raccoglieva, vestiti, da mangiare”. Anche quel mercoledì mattina “ha detto che doveva andare dal fratello, di solito dopo pranzo andava da lui. Quel mercoledì è andata via prima”.

Giusy Arena, con il fratello “non andava d’accordo ma non c’era nulla di strano”

In merito alla cospicua eredità che Giusy Arena avrebbe ricevuto dalla madre, la vicina afferma che “mi diceva che c’è una casa che ha lasciato la sua mamma. Lei mi ha detto ‘devo ancora prenderli (i soldi, ndr), non ho preso nulla’”. E poi nell’intervista rilasciata a Storia Italiana spiega che “lei mi diceva che aveva due figli gemelli che le avevano tolto appena nati, diceva che quando era minorenne aveva avuto un gravidanza di due gemelli, poi diceva me li hanno tolti subito”, una storia che Giusy Arena cantava spesso dicendo che i suoi figli erano grandi e avevano 28 anni.

Un’altra testimonianza raccolta dall’inviata di Storie Italiane è di un amico del fratello Angelo, che gli ha detto “oggi è il compleanno di mia sorella, poi mi ha detto ‘telefono a mia sorella ma non mi risponde’, poi è andato via. Mi ha detto che a mezzanotte sono andati i carabinieri da lui per la storia che l’hanno uccisa”. E racconta che tra lui e Giusy Arena “non c’erano litigi. Due teste diverse, però litigi non ce n’erano. Non andavano d’accordo, ma non ho visto niente di strano”, affermando che in relazione ai soldi “sapendo che non stava bene con la testa, li gestiva lui senza farle mancare niente”. E in merito all’eredità, l’uomo ammette che “non lo so di preciso quanto ha lasciato ma ha lasciato un bel po’ di soldi” e che “ogni volta che sua mamma passava chiedeva sigarette o raccoglieva mozziconi o raccoglieva roba. Siamo rimasti tutti stupiti quando abbiamo capito che lei ha lasciato questa eredità”.