È morto nella notte tra ieri ed oggi – domenica 29 settembre 2024 – il famosissime ed amatissimo decano del teatro Glauco Mauri, tra i più importanti ed influenti attori teatrali italiani, noto anche per alcune comparse cinematografiche e televisive: a dare l’annuncio per primo è stato il quotidiano Il Messaggero, che tuttavia non è stato in grado di scoprirne le effettive cause del decesso; mentre per ora i pochi familiari dell’attore hanno preferito chiudersi in un rispettoso e silenzioso lutto.



Nato nel 1930 a Pesaro, Glauco Mauri tra pochissimi giorni (precisamente il primo di ottobre) avrebbe compiuto 94 anni e – per quello che ci è dato sapere su una persona che è sempre stata molto riservata sulla sua vita privata – pare godesse di ottima salute, tanto da avere in programma una manciata di giorni fa uno spettacolo in quel di Roma; annullato all’ultimo minuto per un non meglio precisato problema di salute che – forse – potrebbe essere collegato al decesso.



Prima di arrivare alla lunga – e certamente prolifica – carriera di Glauco Mauri, vale la pena ricordare che si è spento senza lasciare alcuna moglie, né figli: non pare che si sia mai sposato nel corso della vita e gli unici parenti di cui abbiamo notizia certa sono due nipoti; mentre è interessante ricordare che fino all’età di 70 anni ha sempre preferito vivere in albergo piuttosto che possedere una casa, poi comprata con l’amico eterno Roberto Sturno che l’ha abbandonato lo scorso anno.

La lunga carriera di Glauco Mauri: chi era il decano del teatro tra palcoscenico e cinema

La lunga carriera di Glauco Mauri non ha certo bisogno di presentazioni, specialmente dopo più di 50 anni passati a solcare i palchi nazionali ed internazionali; ma in ogni caso vale la pena ritornarci un attimo a partire da quel 1949 in cui si iscrisse all’Accademia nazionale d’arte drammatica all’epoca guidata da Silvio D’Amico: fu lì che si appassionò al mondo del teatro, iniziando a lavorare con alcuni ‘mostri sacri’ come Sergio Tofano e Wanda Capodaglio.



I primi successi per Glauco Mauri arrivarono nel 1954 quando – appena 24enne – interpretò Smerdjakov nell’opera ‘I fratelli Karamazov‘ di Dostoevskij, guadagnandosi (oltre alla fama in Italia) un posto nella tournée sudamericana di Lucio Ardenzi che lo consegnò definitivamente agli annali del teatro mondiale. Nel 1961 fu – poi – tra i fondatori della ‘Compagnia dei Quattro‘ assieme a Moriconi, Enriquez e Luzzati, per poi fondare 20 anni esatti più tardi la Compagnia Mauri-Sturno con il già citato Roberto Sturno.

La prima esperienza cinematografica di Glauco Mauri lo vide prestare la voce al governatore Tarkin nel primissimo (quarto in ordine temporale) film della celebra saga ‘Star Wars’, mentre in Italia lo ricordiamo soprattutto per la partecipazione a pellicole come ‘Profondo rosso‘ di Dario Argento, ‘Ecce bombo‘ dell’amatissimo Nanni Moretti e anche ‘La Cina è vicina‘ di Marco Bellocchio.