Grazie all’imprenditore libanese Georges Jamhouri – rappresentante in Libano dell’industria francese Sillinger – che dirige l’azienda di famiglia Ch. Jamhouri & Fils in Libano, il Paese ha acquistato numerosi prodotti militari relativi alla sicurezza interna per le dogane e per le forze armate libanesi. Ma naturalmente l’imprenditore lavora anche per un’altra industria e cioè la Ocea, grazie alla quale ha avuto la possibilità di vendere diverse navi ai commandos della marina libanese.
I suoi contatti, sempre per conto della Francia, non si estendono solo a Libano ma anche al Qatar, all’Iraq e al Kuwait. Proprio per quanto riguarda il Qatar Jamhouri spera di avere un ruolo molto importante in relazione a un contratto per la vendita di veicoli corazzati da combattimento all’emiro Tamin al Thani, quando quest’ultimo si recherà a Parigi. Sempre in Qatar lavora per altre aziende francesi grazie alle quali ha avuto la possibilità di vendere caschi e guanti per la Coppa del Mondo di calcio del 2022 ma anche strumenti per intercettare i droni e per contrastare le minacce nucleari, radiologiche, biologiche e chimiche. Ma cosa rende Jamhouri così particolare? L’imprenditore libanese è il presidente del partito politico Christian Kataeb e grazie a questi legami ha la possibilità di svolgere un ruolo incisivo in Libano.
Per avere un’idea del suo profilo anche sul piano politico dobbiamo ricordare che lo scorso dicembre ha organizzato un incontro con i deputati del Rassemblement National (RN) e cioè con Jordan Bardella e Thierry Mariani. Mariani dirige anche il gruppo del Parlamento europeo che rappresenta i cristiani che vivono in Medio Oriente. Inoltre suo figlio Jean-Côme Jamhouri è addetto parlamentare del deputato RN Eric Minardi a Bruxelles e ha trascorso diversi mesi con SOS Chrétiens d’Orient durante i suoi studi.
Naturalmente i legami tra la Francia e il piccolo Stato del Qatar non passano solo attraverso questo imprenditore. Un’azienda chiave nella relazione tra la Francia e il Qatar è certamente l’azienda francese Abak Systèmes, che ha siglato un contratto per la fornitura di software di addestramento al combattimento aereo all’aeronautica militare del Qatar. I piloti di questo Stato hanno infatti bisogno di un software sofisticato per addestrare alla guerra elettronica i piloti che volano sull’aereo da caccia francese Rafale di Dassault Aviation. Questa azienda ha un ruolo molto rilevante all’interno dell’architettura di intelligence francese. È stata fondata nella 2013 e appartiene alla Défense Conseil International (DCI); produce software di simulazione che servono agli aerei francesi per la guerra elettronica e in particolare allo squadrone francese di programmazione e addestramento per la guerra elettronica che si trova a Mont-de-Marsan.
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