Tragedia a Follonica, in provincia di Grosseto, che da ieri piange la morte di Alessandro Liberti, bimbo di 8 anni rimasto schiacciato dalla rete del letto cadutagli addosso. L’incidente, come riferisce Il Giornale, era avvenuto lo scorso 7 agosto: secondo una prima ricostruzione, il bambino si trovava sotto il letto nella sua cameretta. Non è chiaro se Alessandro fosse alla ricerca di qualcosa o se stesse semplicemente giocando, fatto sta che la rete metallica avrebbe ceduto forse a causa della rottura di un perno, non riuscendo così a reggere il peso del materasso e cadendo in testa al piccolo. Era stata la madre a trovarlo primo di sensi pochi minuti dopo l’incidente. Dopo averlo chiamato senza ottenere risposta si era precipitata in camera del bambino dove aveva tentato di rianimarlo scuotendolo, ma senza risultato. Alessandro era già in arresto cardiaco. Quindi furono subito allertati i soccorsi che, vista la gravità della situazione, avevano attivato il trasferimento immeditato in elicottero al Meyer di Firenze, dove però il bimbo ha perso la vita nelle passate ore.
GLI CADE LETTO ADDOSSO: BIMBO DI 8 ANNI MORTO SCHIACCIATO
Le cure e le preghiere per una settimana intera si sono rivelate vane: Alessandro è morto a 8 anni, dopo alcuni giorni di agonia, a causa della caduta della rete del letto sulla testa. La notizia della sua morte, avvenuta in modo assurdo, ha lasciato sotto choc l’intera comunità di Follonica (Grosseto) dove il bimbo e la sua famiglia erano molto conosciuti. Fin da piccolo, infatti, Alessandro giocava nel Follonica Hockey mentre il nonno è allenatore della squadra di hockey di Castiglione. Il primo cittadino della città toscana, Andrea Benini, come riporta Corriere.it nelle passate ore ha espresso il suo cordoglio annunciando il lutto cittadino: “Un grave lutto, ci stringiamo intorno alla famiglia del piccolo Alessandro che ci ha lasciati. I nostri cuori, il nostro affetto e i nostri pensieri sono tutti per la famiglia Mazzini e per gli amici di Alessandro che hanno subito questa grave perdita”.