Ci sono gli squali nei mari dell’Italia? La risposta è affermativa e lo conferma l’esperta Simona Clo, membro dello Shark Specialist Group, ospite negli studi del programma di Rai Uno, Uno Mattina Estate. “Io ho sempre avuto il pallino degli squali – racconta – ho la fortuna di occuparmi di questi pesci per lavoro, li ritengono bellissimi ma con una brutta fama e il mio impegno è quello di cambiare, stiamo cercando di dare informazioni corrette, degli squali se ne parla quasi sempre male”. In studio anche il subacqueo Massimiliano Falleri: “Gli squali sono affascinanti, hanno un’importanza biologica rilevante ed è per questo che dobbiamo proteggerli”.
Di nuovo la Clò: “Squali in Italia? Nel Mediterraneo ci sono più di 80 specie diverse di squali, abbiamo il grande squalo bianco, è molto raro in questo periodo ma è uno di quelli presenti, poi il grande squalo elefante, il pesce più grande del mediterraneo, io ne ho misurato uno di 8,40 metri ma ce ne sarà anche qualcuno di nove metri, poi ci sono il palumbo e gli spinaroli che li conosciamo più che altro per i piatti dei ristoranti”. Di nuovo Massimiliano Falleri: “Ricordiamo che lo squalo è a rischio ed è una specie che va protetta, è stato visto sempre come un animale minaccioso ma è un vestito errato, siamo noi i predatori, gli squali sono a volte tanto grandi quanto innoqui, i più grandi si cibano di plancton”.
GLI SQUALI IN ITALIA: “STANNO CALANDO DI MOLTO…”
Ma perchè sono in difficoltà gli squali in Italia e nei nostri mari? “Il Mediterraneo è il mare più pericoloso per gli squali – aggiunge l’esperta – la popolazione sta calando dal 70 al 90% per tanti motivi, come la pesca, vengono catturati accidentalmente, ma anche l’inquinamento per via della grande quantità di plastica, abbiamo trovato squali con plastiche nelle branchie e poi ci sono le perdite dell’habitat di questi squali”.
Di nuovo Massimiliano: “La pratica del finning è una delle cose più macabre che accade in casa nostra, consiste in una pratica finalizzata all’asportazione della pinna dello squalo destinato al mercato dell’est per le dicerie sul discorso afrodisiaco. Questi squali vengono pescati, viene fatto uno spinnamento e poi lo squalo viene ributtato in mare e muore, loro affondano e muoiono e vengono mangiati da simili o altri pesci ed è una cosa bruttissima, è una battaglia che portiamo avanti con tutta l’Europa per cercare di eliminare questa pratica o renderla più complicata possibile, visto che al momento si può lasciare lo squalo in acqua lasciando solo le pinne”.