I principali club calcistici al mondo stanno trasformando i loro stadi in dei veri e propri luoghi dell’intrattenimento, non soltanto del pallone. Uno degli ultimi esempi è rappresentato dal Santiago Bernabeu, la casa del Real Madrid, il cui progetto di rinnovamento da 1,2 miliardi di euro sta per essere completato. Si prevede che il nuovo stadio dovrebbe portare ad un introito da ben 50 milioni di euro annui, pari al guadagno derivante dai diritti televisivi, una cifra impressionante e impensabile solo fino a pochi anni fa. Come detto sopra, sono molte le società che stanno dando vita a progetti faraonici, così come sottolineato dal Financial Times, luoghi che possono ospitare partite di calcio ma anche concerti, incontri di boxe o di football, e attraverso cui creare un business molto redditizio. Il Gold Standard è rappresentato dallo stadio del Tottenham, che ha speso un miliardo di euro nel 2019 e che ha quasi decuplicato gli incassi: se prima della ristrutturazione il fan medio spendeva due sterline allo stadio, oggi ne spende 16 grazie a tutte le nuove installazioni realizzate, a cominciare dal bar più lungo d’Europa.
Il Barcellona sta seguendo l’esempio di Tottenham e Real, e una volta che il progetto sarà finito ci sarà un ulteriore anello di posti VIP, ma anche un tetto, uno schermo a 360 gradi, un nuovo museo e un nuovo negozio del club, e in rinnovato Palau Blaugrana da 15mila posti per concerti e altri sport come il basket. Il Financial Times cita poi il caso dell’Italia che dagli anni ’90 ad oggi ha perso la sua posizione di elite nel calcio mondiale a causa proprio dei mancati investimenti nelle infrastrutture, ma le cose potrebbero cambiare da qui a breve, alla luce dei progetti in cantiere di Milan, Inter e Roma su tutti.
STADI NUOVE “GALLINE DALLE UOVA D’ORO” PER I CLUB: IL MODELLO USA
Gran parte dell’ispirazione negli stadi europei è giunta dagli Stati Uniti, dove da sempre gli stadi sono un vero e proprio centro di intrattenimento progettato per rendere sette giorni su sette. Gli stadi inoltre sono considerati degli investimenti a basso rischio: genereranno profitti indipendentemente dal fatto che la squadra di casa vinca o meno, e le banche concedono prestiti in maniera piuttosto agevole.
In caso di retrocessione i diritti televisivi diminuirebbero in maniera importante, ma la vendita dei biglietti e l’ospitalità continueranno a registrare numeri elevanti. Non mancano comunque i problemi, a cominciare dalle concessioni e dai lavori, che spesso e volentieri nelle grandi città vanno a rilento. Il Chelsea, ad esempio, ha fatto un investimento da 2,5 miliardi di sterline per ristrutturare lo Stamford Bridge ma i lavori non sono ancora partiti a più di un anno dal progetto. Per questo fino a che lo stadio non è aperto, il club è esposto ad un alto rischio finanziario.