Stadio ad Arena Suzuki 2023 con la hit “Grande figlio di puttana”

Gli Stadio con “Grande figlio di puttana” sono tra gli ospiti di Arena Suzuki 2023, la terza delle tre serate dall’Arena di Verona Arena Suzuki dai 60 ai 2000, con Amadeus e le canzoni più iconiche di cinque decenni di musica italiana e internazionale interpretate dagli artisti originali! Un graditissimo ritorno quello della band italiana formata da Gaetano Curreri, Roberto Drovandi, Andrea Fornili. La band ha iniziato la sua carriera proprio con la hit “Grande figlio di puttana”. E’ il 1982 quando ancora sconosciuti si avvicinano al mondo della musica con un brano irriverente e potente scritto per loro da Lucio Dalla. In realtà non è la prima collaborazione con il grandissimo artista ed amico, visto che nel 1975 avevano già lavorato insieme per l’album Anidride Solforosa del 1975 quando la creatura Stadio ancora non esisteva.

Tutto cambia grazie al brano “Grande figlio di puttana” con testo scritto proprio da Lucio Dalla in riferimento a Ricky Portera, all’epoca chitarrista della band. In molti dicono che il titolo del brano è riferito allo stesso Lucio Dalla.

Gli Stadio e il rapporto con Lucio Dalla

Lucio Dalla è stato fondamentale nella carriera degli Stadio, la band vincitrice del Festival di Sanremo 2016 con il brano “Un giorno mi dirai”. A raccontare il rapporto speciale con Lucio Dalla è stato il frontman della band Gaetano Curreri dalle pagine del settimanale Oggi. Dal primo incontro alla grande amicizia. “Ci presentò il chitarrista Ricky Portera. Avevamo suonato insieme nei Club 72. Lucio mi ascoltò per qualche minuto, poi mi disse di andare nella cantina dove provavano il giorno successivo: ero stato ingaggiato! Allora le cose funzionavano così: due giorni dopo avevamo già un concerto al Kiwi di Piumazzo. Lui era un turbinìo di idee, aveva una capacità straordinaria di inventare cose nuove. Spesso si comportava come un pazzo” – ha confessato Curreri.

Infine la voce degli Stadio ha aggiunto: “Lucio era un bugiardo cronico. Ma ti raccontava le sue bugie con una tale maestria che alla fine riusciva a convincerti. Credo che la definizione migliore l’abbia data Vasco Rossi, dicendo che era un genio travestito da grande figlio di puttana”.