C’è grande speranza nella lotta al Glioblastoma, uno dei tumori al cervello più diffusi in tutto il mondo. Come riferisce stamane Le Figaro, sono in corso due terapie sperimentali che avrebbero ottenuto dei risultati molto promettenti. “Questi risultati sono incoraggianti e suggeriscono che alcuni pazienti possono ottenere una stabilizzazione prolungata o il controllo della malattia con questi trattamenti”, anticipa e osserva Mehdi Touat, specialista in malattia all’ospedale Pitié-Salpêtrière e al Brain Institute (Università Sorbona) di Parigi. Il primo studio clinico proviene dalla Svizzera, precisamente dall’Ospedale Universitario di Zurigo ed è stato realizzato da un team di ricercatori diretto da Tobias Weiss, pubblicato poi sulla rivista Science Translational Medicine.



In totale ha coinvolto cinque pazienti e consiste nell’iniezione di un targeting anticorpale ibrido, un sangue indotto dal tumore su cui è stata innestata una proteina antitumorale e attivatore del sistema immunitario, TNF. Si tratta di un sistema terapeutico innovativo chiamato immunocitochina, che è stato sviluppato dalla Società biotecnologica italo-svizzera Philogen. Nel contempo gli stessi pazienti sono stati sottoposti ad una seduta di chemioterapia più convenzionale e dopo diversi cicli di doppia terapia spalmati su nove mesi, un paziente ha registrato la scomparsa del tumore; un altro era invece fortemente regredito mentre negli altri tre il tumore si era ridotto o stabilizzato. I pazienti sono ancora vivi, ha fatto sapere Tobias Weiss, a due anni dall’inizio del trattamento. Ora la terapia sarà estesa ad altre 142 persone e permetterà di ottenere ulteriori dati.



GLIOBLASTOMA, DUE NUOVE TERAPIE PER IL TUMORE AL CERVELLO: LA SPERANZA DA UNO STUDIO AMERICANO

La seconda terapia inedita è frutto di una collaborazione tra medici canadesi dell’università di Toronto e americani dell’Università del Texas, Houston. In questo caso è stato usato un adenovirus geneticamente modificato per uccidere delle cellule tumorali: lo stesso è stato iniettato direttamente nel tumore del cervello, il Glioblastoma, di 42 pazienti.

Il tumore è scomparso in due pazienti e si è stabilizzato in un altro, e in tre in totale sono ancora vivi a tre anni dall’inizio del trattamento. Secondo quanto spiegano i ricercatori su Nature Medicine, tramite questo trattamento avviene una riattivazione del sistema immunitario contro il tumore, associato ad una sopravvivenza prolungata del paziente.