Si va verso l’approvazione del decreto legislativo che introdurrà ufficialmente dal 1° gennaio 2024 la global minimum tax in Italia: ma che cos’è questa imposta minima al 15% che le multinazionali sono chiamate a pagare? La novità arriva da una riforma fiscale globale contenuta in un accordo tra i Paesi Ocse.
Il sistema fiscale internazionale è stato profondamente innovato in questi ultimi anni, ma questo processo non è destinato ad arrestarsi; al contrario, ulteriori e molto importanti modifiche sono in fase di approvazione e attuazione.
La Digital Economy, uno dei temi affrontati nell’ambito del progetto Beps (Base erosion and profit shifting), ha acquisito un’importanza sempre maggiore: da qui gli ulteriori lavori portati avanti dall’Ocse che ha presentato una proposta di riforma, articolata su “due Pilastri”. Relativamente al secondo pilastro o “Pillar Two”, l’Inclusive Framework ha approvato il documento “Tax Challenges Arising from the Digitalisation of the Economy – Global Anti-Base Erosion Model Rules)” o “GloBe rules”.
L’Unione europea, negli ultimi anni, ha fatto proprie le proposte elaborate dall’Ocse, anche al fine di garantire l’introduzione, nel proprio territorio, di normative conformi a quanto elaborato a livello internazionale. Nel dicembre 2022 è stata così approvata la Direttiva n. 2022/2535, volta a garantire un livello di imposizione fiscale minimo globale (in misura del 15%) per i gruppi multinazionali e i gruppi nazionali su larga scala presenti nell’Unione (le GloBe rules).
In particolare, la Direttiva ha introdotto all’interno dell’Unione europea la Global Minimum Tax con il duplice obiettivo di contrastare sia le pratiche di trasferimento degli utili verso giurisdizioni con una tassazione estremamente bassa, indipendentemente dal luogo in cui sono localizzate le sedi, sia la riduzione dell’aliquota delle imposte sul reddito nazionali, finalizzata ad attrarre gli investimenti esteri.
Le regole previste dall’Ocse e dalla Direttiva sono applicabili alle multinazionali che realizzano ricavi annuali pari o superiori a 750 milioni di euro a livello di gruppo, in almeno 2 dei 4 esercizi fiscali immediatamente precedenti l’anno fiscale testato. Attraverso le GloBe Rules, entro le quali la Global Minimum Tax trova il proprio fondamento, si realizza il prelievo di un’imposta integrativa ogniqualvolta l’aliquota effettiva di un gruppo in una data giurisdizione sia inferiore al 15%.
L’Italia, già prima dell’approvazione della direttiva, aveva dichiarato di voler applicare le GloBe rules. La legge di Delega fiscale (L. 111/2023) ha confermato questa decisione. Successivamente all’entrata in vigore di tale legge, il 12 settembre il ministero dell’Economia e delle Finanze ha pubblicato uno schema di decreto legislativo di attuazione della Direttiva e, al contempo, ha invitato operatori economici, esperti in materia, associazioni di categoria nonché professionisti a inviare entro il 1° ottobre eventuali osservazioni, criticità e suggerimenti – consapevole della particolare complessità e importanza della normativa.
A livello sostanziale, viene confermato l’ambito soggettivo: gruppi sia nazionali, sia multinazionali con ricavi pari o superiori a 750 milioni di euro, su base consolidata, in almeno due dei quattro esercizi immediatamente precedenti a quello considerato. Ai fini del calcolo dell’imposta minima nazionale, vengono utilizzati i principi contabili adottati dalle entità che sono localizzate all’interno del territorio italiano, in osservanza alla normativa fiscale italiana.
La normativa GloBe è semplice concettualmente, ma molto complessa nella sua attuazione e gestione. Il rischio concreto è che dia adito a molteplici controversie tra Stati e contribuenti e tra Stati e Stati. Il problema più importante al momento, tuttavia, deriva dal fatto che detta normativa non sarà applicata da tutti gli Stati contemporaneamente; alcuni, tra tutti gli Stati Uniti, non hanno ancora avviato l’introduzione di detta normativa nel proprio ordinamento e questo, ovviamente, altera la concorrenza, penalizzando i gruppi che, gioco forza, si sono dovuti adeguare.
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