GLORIA Gaynor apre l’Arena Suzuki ’60, 70, ’80 e…’90 e infiamma Verona

Gloria Gaynor, a grande richiesta del popolo dei telespettatori in Italia, apre l’evento RaiUno Arena Suzuki ’60, ’70, ’80 e…’90 con un’eccelsa performance live sulle note di I Will Survive. L’esibizione rappresenta l’essenza della disco music per antonomasia e, in apertura del live evento condotto da Amadeus, regala un tuffo nel passato al cardiopalmo nei cuori dei telespettatori. (Agg. Di Serena Granato).



Chi è Gloria Gaynor la regina della disco music con “I will survive”

Gloria Gaynor con “I will survive” è tra le regine di Arena 60 70 80 90, l’evento condotto da Amadeus e trasmesso dall’Arena di Verona su Rai1. Un brano cult diventato un vero e proprio inno per la comunità LGBT e non solo che ha permesso alla cantante americana di vincere nel 1980 il Grammy Awards per la migliore Canzone da discoteca avendo la meglio su “Don’t Stop ‘Til You Get Enough” di Michael Jackson, “Bad Girls” di Donna Summer, “Boogie Wonderland” degli Earth, Wind & Fire e “Do Ya think I’m sexy?” di Rod Stewart. La canzone è un successo mondiale con 14 milioni di copie in tutto il mondo solo nei primi due anni dalla sua uscita. Un grido di indipendenza, di forza, di coraggio nonostante tutto e tutti che è diventata un monito per milioni di persone nel mondo.



“Le parole di quella canzone parlano di cose che resistono nel tempo, come l’amore. Probabilmente il segreto per rendere immortale una canzone è quello. Potrebbe valere anche per le attuali generazioni di musicisti, e per quelle future” ha detto la cantante che non l’ha mai esclusa dalle sue scalette live. “Fino a quanto il pubblico è soddisfatto, non sono mai stanca di eseguirla” ha aggiunto.

Gloria Gaynor: “Non ho paure, oggi. So chi è mio padre, cioè Dio”

Una carriera internazionale per Gloria Gaynor che a 70 anni è ancora oggi la regina della disco music. Nella sua discografica c’è spazio per tutto, anche per l’ultimo album “Testimony” in cui ha deciso di rimettersi in gioco puntando a delle sonorità gospel. Un album che è stato molto apprezzato dalla critica e dal pubblico che le ha permesso anche di vincere un altro Grammy Award. “Riuscire a vincere un Grammy per un progetto che erano anni che volevo realizzare e che – sempre da anni – gli altri mi dicevano che non avrebbe funzionato, è stato molto efficace” – ha detto la cantante a Dilei.



Da sempre impegnata in prima linea in difesa delle donne, Gloria non nasconde che tante cose sono cambiate rispetto agli anni ’70: “oggi le donne sono diventate più consapevoli e audaci, stimolate a farsi valere e risolute nell’usare le proprie doti, i propri talenti e le capacità per promuovere le cause che più gli stanno a cuore ed essere più produttive nella nostra società”. Infine ha confessato di non aver alcuna paura: “so chi è mio padre, cioè Dio e la mia fede in lui allontana ogni paura” pur essendo preoccupata per il domani – “il futuro di questo Paese e quello dell’umanità in generale mi destano sicuramente preoccupazione, perché sembriamo viaggiare quotidianamente sulla strada dell’autodistruzione, costruita sull’egoismo, sull’autoindulgenza e sull’avidità. Ma il mio futuro no, quello non mi spaventa affatto”.